Il divieto parziale sul burqa nei Paesi Bassi
Entra in vigore oggi, ma sembra non sarà molto applicato e c'è chi prevede un fallimento
Giovedì nei Paesi Bassi è entrato in vigore il divieto di indossare «abiti che coprano il volto» nelle scuole, negli ospedali, negli edifici governativi e sui mezzi pubblici, ma non per la strada. La legge – che cita alcuni tipi di velo, ma anche caschi, passamontagna e maschere – colpisce soprattutto le donne musulmane che indossano il burqa e il niqab, che si stima siano tra le 200 e le 400. Era stata approvata nel giugno del 2018 dopo circa quindici anni di dibattito politico sull’argomento, avviato nel 2005 da Geert Wilders, politico di estrema destra noto per le sue dure critiche contro l’Islam. Wilders, dopo l’approvazione del divieto, ha detto che coloro che vogliono indossare il burqa dovrebbero «vivere in Arabia Saudita o in Iran».
La legge stabilisce multe di 150 euro per chi trasgredisce, ma secondo alcuni giornali sarà un fallimento. Le compagnie olandesi di trasporto pubblico, riporta Politico, hanno infatti incaricato il loro personale di ignorare le eventuali infrazioni dopo che la polizia ha fatto sapere di non avere intenzione di trattare questi casi con una priorità alta. «Questo significa che la legge è impraticabile», ha detto al quotidiano olandese AD il portavoce del settore dei trasporti pubblici. «La polizia [che è l’unico soggetto che potrà imporre la sanzione, ndr] ci ha detto che non interverrà su un treno, un autobus o sulla metropolitana entro mezz’ora, e ciò significa che resteremo bloccati. Il servizio non può essere interrotto (…) E non spetta ai lavoratori dei trasporti imporre la legge».
Lo scorso anno, dopo l’approvazione della legge, la sindaca di Amsterdam Femke Halsema aveva detto di non voler far rispettare il divieto, perché credeva che non si adattasse «a una città come Amsterdam». Anche le amministrazioni di Rotterdam e Utrecht dovrebbero non essere così rigide nell’applicazione del divieto, dice Politico. Infine anche molti ospedali hanno fatto sapere che non lo attueranno: secondo la Federazione olandese dei centri medici universitari, gli ospedali «non dovrebbero essere incaricati di questo compito, che spetta alla polizia e alla magistratura».
Ci sono però altri motivi di preoccupazione. Ieri, il quotidiano AD ha pubblicato una guida sulle nuove regole in cui si spiega che ogni cittadino «infastidito dal burqa in un luogo dove è proibito» può chiedere alla persona interessata di toglierlo o di uscire da quel luogo. E può chiamare la polizia. L’articolo ricorda anche che è possibile eseguire un arresto civile: l’articolo 53 del codice di procedura penale olandese stabilisce infatti che quando viene scoperto un reato tutti sono autorizzati ad arrestare un sospettato se colto in flagrante, e anche usando la coercizione. La polizia ha successivamente confermato su Twitter che arresti di questo tipo e che hanno a che fare con la nuova legge saranno effettivamente consentiti. Molte donne che indossano burqa o il niqab hanno reagito spiegando di avere paura che aumenti la violenza nei loro confronti. L’eurodeputata olandese Samira Rafaela ha detto di essere «preoccupata» chiedendo anche alla polizia come stesse pianificando di prevenire la violenza contro le donne che indossano il burqa.