La sterlina ha perso il 4 per cento del suo valore in un mese e ha raggiunto i minimi dal 2017 nei confronti del dollaro
La sterlina britannica ha perso il 4 per cento del suo valore in un mese, e più del 2,5 per cento soltanto nell’ultima settimana, raggiungendo il valore più basso dal gennaio 2017 nei confronti del dollaro. Al momento una sterlina si cambia con circa 1,22 dollari, poco sopra il minimo storico di 1,2 raggiunto due anni fa. Tra le principali ragioni per questo calo, esperti e giornalisti citano l’insediamento del nuovo primo ministro Boris Johnson, un convinto euroscettico che nel suo primo discorso ha definito «una prospettiva realistica» il “no deal”, cioè l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea senza accordo (considerata da molti un’evenienza potenzialmente catastrofica per l’economia britannica).
I mercati internazionali starebbero quindi già tenendo conto del rischio che il Regno Unito corre a causa di Brexit, reso più immediato dalla nomina di un primo ministro particolarmente euroscettico. Johnson ha promesso che il prossimo 31 ottobre, quando scadrà il periodo di proroga concesso dall’Unione Europea al Regno Unito rispetto alla scadenza “naturale” di Brexit, che era stata fissata per la fine dello scorso marzo, il suo paese sarà fuori dall’Unione, qualsiasi cosa accada.
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