L’omicidio di una 15enne di cui si sta parlando molto in Romania
La ragazza era stata rapita ed era riuscita a chiamare il 112, ma la polizia è intervenuta molto tardi, non si sa bene il perché
Sabato migliaia di persone hanno manifestato a Bucarest, la capitale della Romania, per protestare contro la polizia, ritenuta parzialmente responsabile dell’omicidio di una ragazza di 15 anni, un caso di cui nel paese si sta parlando moltissimo.
La ragazza, identificata solo con il nome Alexandra, era stata rapita mercoledì mentre faceva l’autostop da Dobrosloveni per raggiungere Caracal, casa sua, nel sud del paese. Era riuscita a chiamare tre volte il 112, il numero unico di emergenza dell’Unione Europea, ma per ragioni non ancora chiare la polizia era intervenuta con molto ritardo, 19 ore dopo l’ultima chiamata, trovandola morta. Venerdì il ministro dell’Interno romeno Nicolae Moga ha annunciato il licenziamento del capo della polizia, Ioan Buda, ritenuto responsabile di quanto successo.
Secondo la ricostruzione dei giornali e le informazioni diffuse finora dalle autorità romene, giovedì mattina, diverse ore dopo il rapimento, Alexandra sarebbe riuscita a chiamare tre volte il 112, dando anche alla polizia informazioni su dove si trovava. Prima di essere licenziato, il capo della polizia, Ioan Buda, ha detto ai giornalisti che durante una delle tre telefonate la ragazza a un certo punto aveva urlato: «sta venendo qui, sta venendo qui», prima che la linea cadesse.
Nonostante le informazioni date da Alexandra, però, sembra che la polizia si sia mossa con molto ritardo, compiendo le prime perquisizioni più di 12 ore dopo l’ultima telefonata. Una volta individuata la casa dove la ragazza era tenuta prigioniera, inoltre, la polizia ha fatto richiesta formale per un mandato di perquisizione, anche se non era legalmente richiesto in una circostanza di quel tipo. Gli agenti hanno aspettato quindi fino al mattino per entrare nella casa individuata, quando erano passate già 19 ore dall’ultima chiamata. All’interno hanno trovato anche i resti di una seconda persona, che sospettano possa essere una ragazza di 18 anni scomparsa lo scorso aprile, ha scritto Reuters.
Per il rapimento e l’omicidio è stato arrestato un uomo di 65 anni, dal cui cellulare erano partite le chiamate di Alexandra e nella cui casa sono stati trovati resti umani e gioielli appartenenti alla ragazza. L’uomo finora si è detto innocente. La polizia intanto è stata accusata di incompetenza, e il presidente romeno Klaus Iohannis ha detto che «le dimissioni di tutti quelli che hanno gestito male questo caso che ha avuto conseguenze così drammatiche sono obbligatorie».