«Il progetto di rinascita urbana più grande d’Europa»
Così è definito dai suoi sostenitori: riguarda un quartiere periferico di Madrid e prevede la creazione di una «piccola Manhattan»
Dopo 26 anni di discussioni, proteste e rinvii, mercoledì scorso si è sbloccato Madrid Nuevo Norte, un enorme e ambizioso progetto urbanistico che riguarda per lo più un pezzo di Chamartín, quartiere nord della capitale spagnola, dove si trova anche lo stadio Santiago Bernabeu del Real Madrid. Madrid Nuevo Norte, conosciuto anche con il nome Operación Chamartín, è considerato dai suoi sostenitori «il progetto di rinascita urbana più grande d’Europa» e dovrebbe portare alla nascita di una specie di «piccola Manhattan». Prevede la riqualificazione dell’intera area attorno alla stazione ferroviaria di Chamartín, oggi piuttosto periferica, la costruzione di più di 10mila nuove case, l’apertura di un grande distretto finanziario, il rafforzamento del trasporto pubblico e la creazione di nuovi negozi e spazi verdi.
Mercoledì Madrid Nuevo Norte ha ottenuto una prima approvazione nella Commissione urbanistica del comune di Madrid, con i voti favorevoli dei due partiti di governo – il Partito Popolare e Ciudadanos, di destra – e del partito che alle ultime elezioni ha preso più voti di tutti, Más Madrid, di sinistra. La votazione definitiva, il cui esito a questo punto è certo, si terrà lunedì 29 nel consiglio comunale di Madrid.
Cos’è Chamartín e cosa prevede il progetto
Chamartín è un quartiere a nord rispetto a tutte le principali attrazioni turistiche di Madrid, ad eccezione del Santiago Bernabeu, molto frequentato dagli appassionati di calcio. I suoi punti di riferimento sono il Paseo de la Castellana, grande strada a più corsie su cui affaccia proprio il Bernabeu; la M30, un’autostrada lunga 30 chilometri che circonda la zona interna della città; e la stazione ferroviaria Chamartín, che nonostante il grande afflusso giornaliero di passeggeri viene considerata ancora oggi piuttosto periferica e poco integrata nella rete di trasporti locali.
Per buona parte del Novecento, Chamartín si sviluppò senza particolare ordine e seguendo progetti architettonici e urbanistici separati. Il primo progetto di riqualificazione dell’area fu presentato al 1993, 26 anni fa, ma a causa di proteste, dubbi e scontri politici venne continuamente modificato e bloccato, fino a questa settimana.
Sull’attuale progetto – che riguarda un pezzo di Chamartín ma anche alcune aree a nord – hanno lavorato per lo più lo studio di architettura Simon Smithson, a cui appartiene l’architetto Richard Rogers, vincitore del premio Pritzker 2007 e autore tra le altre cose del Centro Pompidou di Parigi e della torre Lloyds della City londinese; e lo studio RH Arquitectos di Javier Herrero, incaricato di rendere compatibili le idee di Rogers e quelle del comune di Madrid con tutte le leggi del caso.
Il fulcro di Madrid Nuevo Norte, ha spiegato in un lungo articolo il País, è proprio la stazione ferroviaria Chamartín. Anzitutto il progetto dovrebbe portare a raddoppiare il numero di passeggeri che ogni giorno passano per la stazione (da 4,6 milioni di persone a oltre 9), triplicare il numero di treni della rete dell’alta velocità (da 6 a 18), e ridurre in maniera significativa il tempo di trasferimento dalla stazione all’aeroporto internazionale di Barajas (l’aeroporto internazionale di Madrid).
Il piano prevede inoltre il sotterramento dei binari dalla stazione verso nord, di modo da sfruttare il nuovo spazio – grande come 13 campi da calcio – per la creazione di un’enorme zona verde. Il nuovo parco non sarà concepito però come il principale parco di Madrid, “El Ritiro”, in cui non ci sono né case né negozi, ma sarà un’area mista. Al suo interno, per esempio, passerà la via Agustín de Foxá, che oggi accosta a ovest la stazione, e che nel progetto Madrid Nuevo Norte dovrebbe diventare piena di negozi ma senza centri commerciali. L’idea è che integrando zone residenziali, commerciali e uffici in un grande parco si possa creare un ambiente da «piccola Manhattan», evitando che le nuove aree rimangano poco frequentate in alcune ore della giornata o della sera.
Nella sua versione più ambiziosa, la zona verde sarà anche il primo passo per la creazione di una rete di parchi pubblici che in futuro unirà il centro della città con il Monte del Pardo, un bosco molto ben conservato nel nord di Madrid, distante dalla stazione di Chamartín una quindicina di chilometri.
Attorno alla stazione Chamartín, il progetto prevede inoltre la creazione di un grande centro finanziario, con la costruzione di tre nuovi grattacieli e decine di uffici più moderni e luminosi di quelli attuali. Questa parte del progetto dovrebbe ispirarsi al Canary Wharf di Londra, la cosiddetta “City” (il quartiere finanziario), e quindi alle idee dell’architetto Richard Rogers. In Madrid Nuevo Norte è prevista anche la costruzione del nuovo edificio più alto di Madrid: 70 piani e 250 metri di altezza.
Gli interventi sui trasporti e la costruzione di nuove case
Il progetto non prevede solo cambiamenti allo spazio pubblico della città, con la creazione di parchi ed edifici commerciali, ma anche interventi alla mobilità. L’obiettivo di Madrid Nuevo Norte è che il 95 per cento delle persone che abiteranno il nuovo quartiere e di quelle che ci lavoreranno abbia una stazione del trasporto pubblico a meno di 10 minuti di cammino. Il progetto prevede l’apertura di una nuova stazione di metro (Centro de Negocios) in Agustín de Foxá, la via dei negozi, e una nuova stazione di “cercanías” (treni suburbani) nella zona di Fuencarral, a nord di Chamartín. Inoltre è prevista l’apertura di una nuova linea di autobus e la costruzione di diversi chilometri di piste ciclabili.
Un ultimo punto importante del progetto è la costruzione di 10.500 nuove case a nord della stazione, nei quartieri di Las Tablas, Sanchinarro e Tres Olivos, dove oggi ci sono grandi zone industriali abbandonate ed edifici vuoti. Il 20 per cento delle nuove abitazioni, inoltre, sarà formato da case popolari.
Le critiche al progetto
I critici più agguerriti del progetto sostengono che Madrid Nuevo Norte sia troppo: troppo ambizioso, troppo costoso, «un mostro che cresce al ritmo di non si sa quale domanda», ha detto al País un urbanista che ha voluto rimanere anonimo.
Alcune associazioni di vicini e diverse altre organizzazioni locali hanno fatto moltissime critiche a Madrid Nuevo Norte, accusandolo di “gigantismo” e di essere incompatibile in diversi punti con il piano urbanistico di Madrid, per esempio perché supera il massimo consentito di superficie edificabile e dei metri quadrati destinati all’uso commerciale. Altri hanno parlato di un’operazione speculativa operata dalla grande società edilizia San José e dalla banca BBVA, che possiedono rispettivamente il 24,5 e il 75,5 per cento delle partecipazioni della società promotrice del progetto, Distrito Castellana Norte.
Una volta approvato dal comune, il progetto dovrà essere approvato anche dalla Comunità autonoma di Madrid. Secondo una stima del País, comunque, per vedere il progetto completato serviranno altri 24 anni.