Il Kosovo è senza governo
C'entra un'indagine su crimini di guerra commessi 20 anni fa dall'Esercito di liberazione kosovaro: il primo ministro si è dimesso, si terranno elezioni anticipate
Il Kosovo è senza un governo da venerdì, quando si è dimesso il primo ministro Ramush Haradinaj, leader di Alleanza per il futuro del Kosovo, partito di centrodestra ed europeista. Haradinaj aveva deciso di dimettersi dopo essere stato convocato da un tribunale speciale kosovaro con sede all’Aia, nei Paesi Bassi, per rispondere ad alcune domande su un’indagine sui presunti crimini di guerra commessi vent’anni fa dall’Esercito di liberazione kosovaro durante la guerra. Haradinaj ha detto che non voleva presentarsi di fronte al tribunale come capo del governo, ma solo come privato cittadino: non è stato comunque incriminato, almeno finora, ma le sue dimissioni hanno provocato parecchi scossoni nella politica del Kosovo, paese che non ha ancora ottenuto il riconoscimento della propria indipendenza dalla vicina Serbia e da diversi altri stati del mondo.
Durante la guerra in Kosovo, combattuta tra il 1996 e il 1999, Haradinaj era un importante comandante militare dell’Esercito di liberazione kosovaro, che combatteva contro le forze serbe di Slobodan Milošević per ottenere l’indipendenza del Kosovo dalla Serbia. Il conflitto fu violentissimo e furono commessi crimini sistematici.
Negli ultimi anni diversi tribunali si sono occupati di processare i presunti responsabili dei crimini di guerra. Haradinaj, per esempio, era già stato indagato. Nel 2005, quando era primo ministro, si dimise dopo essere stato incriminato dal Tribunale speciale dell’ONU per l’ex Jugoslavia, che lo processò e poi lo assolse due volte. Haradinaj divenne primo ministro kosovaro per la seconda volta nel 2017. L’anno successivo, ha scritto Reuters, ottenne molta popolarità in Kosovo per avere imposto dazi sulle merci importate dalla Serbia per il 100 per cento del loro valore: la condizione per la rimozione dei dazi era il riconoscimento del Kosovo da parte della Serbia, che però non è ancora avvenuto.
Le dimissioni di venerdì sono invece arrivate dopo la convocazione di un tribunale chiamato Kosovo Specialist Chambers, che fa parte del sistema giudiziario del Kosovo anche se ha sede all’Aia e che è stato istituito per occuparsi dei crimini commessi durante la guerra dall’Esercito di liberazione kosovaro.
Haradinaj ha detto che dopo le sue dimissioni sarebbero state convocate elezioni anticipate. Finora però il presidente kosovaro, il conservatore Hashim Thaçi, non ha sciolto le Camere e non ha nemmeno ipotizzato pubblicamente una data per il voto, provocando le proteste del principale partito di opposizione, Vetëvendosje! (“Autodeterminazione”, in albanese), nazionalista di sinistra. Haradinaj intanto ha annunciato la sua intenzione di ricandidarsi, sempre che non venga incriminato di nuovo per crimini di guerra.