Il rapper ASAP Rocky è stato incriminato per aggressione in Svezia
Il rapper americano ASAP Rocky, da quasi un mese detenuto in Svezia dopo essere rimasto coinvolto in una rissa, è stato incriminato per aggressione e rimarrà in custodia cautelare finché non comincerà il processo. Lo hanno annunciato giovedì i procuratori svedesi, aggiungendo che insieme a Rocky andranno a processo altri due membri del suo staff coinvolti nella rissa.
L’episodio, che era sembrato inizialmente una normale storia da tabloid ed era diventato col passare delle settimane un caso diplomatico che aveva coinvolto perfino il presidente statunitense Donald Trump, risale allo scorso 30 giugno, quando Rocky – che ha 30 anni ed è uno dei più apprezzati artisti hip hop della sua generazione – era a Stoccolma per un concerto. La dinamica dell’incidente non è ancora del tutto chiara, ed è stata ricostruita parzialmente grazie ad alcuni video condivisi dallo stesso Rocky e da alcuni testimoni: i primi mostrano il rapper lamentarsi di due ragazzi che lo stanno seguendo e molestando, e i suoi collaboratori chiedere loro più volte di andarsene; un altro, girato dopo, mostra Rocky e un’altra persona picchiare violentemente uno dei due ragazzi.
I legali di Rocky hanno sostenuto che abbia agito per autodifesa, ma il rapper è stato detenuto per venti giorni in attesa della decisione dei procuratori circa la sua incriminazione, per il rischio che lasciasse il paese. La settimana scorsa Trump aveva detto di aver contattato il primo ministro svedese per provare a fare uscire Rocky dal carcere, ma il suo intervento non aveva avuto successo. Tra le altre cose, Rocky aveva dovuto annullare diverse date del suo tour europeo, compresa quella dello scorso 17 luglio a Milano.