Gli Stati Uniti hanno multato Facebook per 5 miliardi di dollari per il caso Cambridge Analytica e violazioni della privacy
La Federal Trade Commission, l’agenzia governativa degli Stati Uniti che si occupa di tutela dei consumatori e di privacy, ha multato Facebook per 5 miliardi di dollari per il caso Cambridge Analytica e altre violazioni della riservatezza degli iscritti al social network. La multa è frutto di un accordo tra le due parti, ampiamente anticipato dai giornali statunitensi nelle scorse settimane, e costituisce una delle multe più alte mai emesse dalla FTC.
L’agenzia ha ritenuto Facebook colpevole della diffusione dei dati personali degli utenti ad aziende di terze parti, dello sfruttamento dei loro numeri di telefono (impiegati per le impostazioni di sicurezza) per scopi commerciali e per aver mentito agli utenti, sostenendo che il sistema di riconoscimento facciale automatico fosse disattivo come impostazione predefinita. Oltre alla multa, Facebook ha accettato di introdurre sistemi di revisione dei suoi nuovi prodotti, in modo che siano rivisti dal suo CEO, Mark Zuckerberg, e da soggetti esterni indipendenti ogni trimestre. La società dovrà inoltre adottare regole più severe nella gestione delle applicazioni di terze parti, specificando lo scopo del trattamento dei dati.
Per quanto consistente, l’entità della multa è stata criticata da diversi osservatori ed esponenti politici statunitensi, sia Democratici sia Repubblicani. I 5 miliardi di dollari sono infatti ritenuta poca cosa per un’azienda che produce annualmente ricavi intorno ai 55 miliardi di dollari.