L’intervento di Conte sul caso Russia-Lega
Il presidente del Consiglio ha detto che Gianluca Savoini venne invitato in Russia da Salvini e dal suo staff, e che il ministero dell'Interno non gli ha fornito informazioni sul caso
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito in Senato sul caso della presunta trattativa della Lega per ottenere un finanziamento illegale dalla Russia. Conte non ha detto niente di nuovo o che non si conoscesse già: ha detto che Gianluca Savoini, l’ex portavoce di Matteo Salvini indagato per la sua richiesta di finanziamenti illegali ad alcuni cittadini russi, non aveva incarichi ufficiali di governo, ma che in due occasioni venne invitato a incontri ufficiali alla presenza di Salvini, uno in Russia e l’altro in Italia. Gli inviti arrivarono dal ministero dell’Interno o da un suo consigliere, una circostanza di cui in precedenza Salvini aveva detto di non sapere nulla.
Conte ha anche detto che non ha «ricevuto informazioni dal ministro» Salvini nella preparazione della sua informativa al Senato. Tutte le informazioni che ha riferito in Parlamento provengono dagli uffici della presidenza del Consiglio o dall’ambasciata italiana a Mosca. Oggi diversi giornali avevano scritto che gli uffici della presidenza del Consiglio avevano chiesto una relazione scritta sulla vicenda Savoini al ministero dell’Interno, ma che non avevano ricevuto risposta. Secondo Conte, visto che Savoini non aveva incarichi formali nel ministero dell’Interno, «non c’è ragione di interrompere il rapporto di fiducia» con il ministro Salvini. Ma la vicenda dà comunque «motivo di cautela». Per questo ha comunicato a tutti i ministri che d’ora in poi in tutti gli incontri bilaterali che dovessero tenere in Italia o all’estero dovranno essere ammesse solo persone formalmente accreditate e tenute a un vincolo di riservatezza.
Conte ha poi ricordato che nonostante le presunte trattative di cui è accusata la Lega il suo governo non ha mai cambiato atteggiamento nei confronti della Russia, confermando il suo voto favorevole alle sanzioni in tre occasioni differenti. Secondo Conte, le alleanze internazionali dell’Italia non possono essere influenzate dalle relazioni internazionali con altri partiti che hanno le forze che compongono la coalizione.
Il capogruppo al Senato del PD Andrea Marcucci ha annunciato che il suo partito presenterà una mozione di sfiducia individuale al ministro Salvini. Il segretario della Lega Matteo Salvini non era presente all’informativa del presidente Conte. Dopo aver inizialmente annunciato che avrebbe partecipato alla seduta e che avrebbe parlato dopo Conte, il ministro dell’Interno ha deciso di convocare il Comitato per l’ordine e la sicurezza al Viminale alle 16. Da un paio di settimane Salvini nega categoricamente la tesi secondo cui alcuni funzionari del suo partito avrebbero provato – durante una riunione che è stata registrata e la cui registrazione poi è stata diffusa – a ottenere un finanziamento di 65 milioni da ottenere attraverso la vendita di petrolio a Eni, nata da un’inchiesta dell’Espresso e da una di BuzzFeed, e su cui è in corso un’indagine della procura di Milano.
Oltre a Salvini non erano presenti quasi tutti i senatori del Movimento 5 Stelle che, poco prima dell’inizio dell’informativa Conte, sono usciti dall’aula. Stefano Patuanelli, senatore del Movimento, è intervenuto per dire che l’assenza dei suoi colleghi senatori non era una protesta contro Conte.