Cosa sappiamo dell’incendio ferroviario di Firenze
Che ha provocato ritardi e cancellazioni di treni in diverse parti d'Italia: si parla degli "anarchici", ma per il momento non ci sono rivendicazioni
Un incendio doloso ha causato lunedì il blocco dei treni lungo la linea ferroviaria Firenze-Roma, il più importante e trafficato tratto di alta velocità di tutta Italia. Migliaia di persone hanno subìto disagi, i treni hanno accumulato ritardi fino a dieci ore, mentre decine di convogli sono stati cancellati. Oggi la circolazione è ripresa regolarmente, ma le indagini sulle cause e le responsabilità dell’incidente sono appena all’inizio. Ecco cosa sappiamo, messo in ordine.
Cosa è successo?
All’alba di lunedì, un incendio fuori dalla stazione di Firenze Rovezzano ha causato il blocco di tutti i treni lungo la linea Firenze-Roma, spezzando in due la rete ferroviaria italiana e creando enormi disagi che sono durati per quasi tutto il giorno. La linea è stata riaperta soltanto alle 9 e 30, cinque ore dopo l’incendio. Nel frattempo, quarantadue treni erano stati cancellati mentre quelli che erano riusciti a circolare hanno subito ritardi medi pari a tre ore.
Cosa ha causato il blocco?
Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 4 e 50 di lunedì una o più persone sono salite sui binari nei pressi della stazione di Firenze Rovezzano, in un punto dove non ci sono telecamere. Hanno aperto due pozzetti di cemento che servono a proteggere i cavi che trasmettono dati per gli apparati di sicurezza della circolazione e ci hanno versato sopra della benzina. Lo stesso hanno fatto con una vicina centralina. Poi hanno innescato l’incendio e in pochi secondi l’intero traffico lungo la linea si è bloccato.
«Quando avviene un incendio, il blocco scatta in automatico», ha spiegato ai giornali Daniele Moretti, direttore della circolazione di RFI. Sull’intera rete Roma-Firenze «tutti i treni hanno arrestato la loro corsa nel punto in cui si trovavano». Ci sono volute ore per riparare i danni e poi si è dovuto aspettare altro tempo per dare modo ai magistrati di effettuare tutte le rilevazioni necessarie. Alle 9 e 30 la circolazione è ripresa, ma è rimasta irregolare per tutto il giorno. In alcune stazioni i passeggeri sono rimasti bloccati fino a dieci ore. Italo e Trenitalia hanno promesso rimborsi di varia entità a tutti i viaggiatori coinvolti.
Chi è stato?
Gli investigatori sono certi che sia stato un attacco doloso e la magistratura, scrivono agenzie e giornali, indaga per attentato alla sicurezza dei trasporti (ma ANSA scrive che alla lista di reati per cui si indaga potrebbe essere aggiunto anche il terrorismo). Per il momento, i sospetti degli investigatori, e quelli della polizia in particolare, si sono focalizzati sui gruppi anarchici, in particolare le frange che hanno lottato contro la TAV e che si oppongono all’alta velocità in generale.
Perché si sospettano gli anarchici?
Non ci sono ancora prove o rivendicazioni ma soltanto indizi. Giornali e agenzie riportano un messaggio di felicitazioni per l’attacco pubblicato su un sito anarchico: «Non riusciamo a trattenere la nostra emozione nel vedere come sia sufficiente accendersi una sigaretta all’aria aperta in campagna sotto la luna per mandare in tilt questo gigante coi piedi d’argilla». Secondo gli investigatori che hanno parlato con i giornali, questo messaggio non può essere considerato una vera e propria rivendicazione, ma sarebbe un indizio che indica l’area politica di provenienza dell’attacco.
Altre coincidenze sono state notate dagli stessi siti anarchici. Ad esempio, la vicinanza dell’attacco con l’anniversario della morte dell’anarchica spagnola Maria Soledad Rosas, suicidatasi l’11 luglio 1998 a Torino mentre si trovava agli arresti domiciliari; e con quello della morte di Carlo Giuliani, ucciso da un carabiniere il 20 luglio 2001 durante il G8 di Genova. Un’altra coincidenza considerata sospetta è che proprio ieri era attesa a Firenze la sentenza nei confronti di un gruppo di anarchici, sotto processo per una serie di reati. Poco dopo le 19, molte ore dopo l’attentato, 28 anarchici sono stati condannati e tre di loro hanno ricevuto più di 9 anni di carcere per tentato omicidio di un artificiere di polizia, ferito da bomba esplosa la notta del 31 dicembre 2017 di fronte a una libreria di CasaPound.
I precedenti
In passato altri incendi e atti di sabotaggio nei confronti della linea ad alta velocità erano stati rivendicati con scritte o messaggi anarchici, come ad esempio l’incendio di una centralina a Bologna nel novembre 2015. Su un muro vicino qualcuno aveva scritto: «Sabotiamo un mondo di razzisti e frontiere». Nel 2014 la polizia ritrovò una bottiglia molotov inesplosa all’imboccatura della galleria dell’alta velocità a San Donato, che collega la piana fiorentina con il Valdarno, e si trova non molto lontano dalla stazione di Firenze Rovezzano dove ieri è scoppiato l’incendio.