“El Chapo” è stato condannato all’ergastolo
Il processo al più famoso narcotrafficante del mondo era iniziato negli Stati Uniti a fine 2018
Il narcotrafficante messicano Joaquín Guzmán Loera, più noto come El Chapo, è stato condannato all’ergastolo nel processo in cui dal novembre 2018 era imputato a New York. Guzmán ha 62 anni, è il più famoso trafficante di droga del mondo e già a febbraio era stato condannato per tutti e dieci i capi d’accusa per i quali era imputato, tra i quali c’erano omicidio, traffico di droga e riciclaggio di denaro; restava da decidere l’entità della condanna. Guzmán era stato arrestato in Messico nel 2016, un anno dopo una delle sue note e sorprendenti evasioni, e nel 2017 era stato estradato negli Stati Uniti con la garanzia che non sarebbe stato condannato alla pena di morte.
Durante il processo nei confronti di Guzmán sono stati ascoltati 56 testimoni, 14 dei quali lavoravano per lui. Il processo ha ripercorso la storia del cartello di Sinaloa, fatta di brutali violenze contro i rivali, di evasioni spettacolari e di strategie innovative nel narcotraffico, che permisero a Guzmán di costruire un impero dal valore di miliardi di dollari grazie alle migliaia di tonnellate di droga introdotte nell’arco di vent’anni negli Stati Uniti, e grazie alle grandi violenze e all’estesa corruzione in Messico.
Oltre all’ergastolo, Guzmán è stato condannato a ulteriori 30 anni di carcere e al risarcimento di una cifra di circa 12 miliardi di dollari, scrive il New York Times. Prima che venisse pronunciata la sentenza Guzmán ha detto, avvalendosi di un interprete, di ritenere che il suo regime di detenzione negli Stati Uniti rappresenti «una tortura psicologica, emotiva e mentale 24 ore su 24». Ha anche detto di ritenere ingiusta la condanna nei suoi confronti. Nei prossimi giorni Guzmán sarà probabilmente trasferito all’ADX Florence, che si trova in Colorado ed è considerato il carcere più sicuro degli Stati Uniti.