Gli ultimi turisti dell’Uluru
Da ottobre non sarà più possibile scalare il famoso massiccio australiano, un luogo sacro per gli aborigeni, e molti allora ne stanno approfittando
Dal 25 ottobre 2019 sarà vietato salire o arrampicarsi sull’Uluru, conosciuto anche come Ayers Rock, il più famoso massiccio roccioso dell’Australia centrale, alto 348 metri. La decisione è stata presa dal parco nazionale australiano Uluru-Kata Tjuta perché l’Uluru è considerato un luogo sacro dagli aborigeni australiani. Per via della prossima chiusura, però, molti turisti stanno approfittando degli ultimi mesi per visitarlo, come mostrano decine di foto pubblicate su Instagram e Twitter. ABC ha anche scritto che molti turisti si sono accampati illegalmente e hanno abbandonato rifiuti lungo la strada che conduce in cima.
This really is nuts.
The #Uluru climb two days ago. It closes for good in October.
📷Glenn Minett/ABC Alice Springs pic.twitter.com/sAFdfvpKwz
— Rohan Barwick (@rohwick) July 10, 2019
Oltre al rispetto per le credenze degli aborigeni, l’accesso all’Uluru è stato vietato anche per evitare incidenti: dagli anni Cinquanta, scrive il Guardian, sono morte durante la scalata almeno 37 persone, l’ultima un turista giapponese di 76 anni lo scorso luglio. Nell’ultimo anno il parco è stato visitato da 395.338 persone, il 20 per cento in più dell’anno precedente; di queste, l’87 per cento sono salite sull’Uluru.
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