Google vuole cambiare un pezzo di Toronto
Vuole investire quasi un miliardo di dollari per modificare radicalmente una zona della città e creare un quartiere tecnologicamente all'avanguardia, ma ci sono serie preoccupazioni
Lo scorso 24 giugno è stato presentato un ambizioso progetto di Google che intende modificare radicalmente parte della città di Toronto nei prossimi anni, rendendola sempre più all’avanguardia tecnologicamente. Lo ha annunciato Sidewalk Labs, il dipartimento di Alphabet – la holding che controlla Google – che si occupa di innovazione urbana. Il progetto per ora è solo in fase iniziale, e per essere realizzato dovrà essere studiato e approvato dalle autorità cittadine. La risposta arriverà entro i primi mesi del 2020: se sarà positiva, la costruzione potrebbe iniziare già prima del 2021.
Il progetto prevede inizialmente la costruzione di due nuovi quartieri nella zona portuale di East Bayfront, occupata attualmente solo da edifici industriali. Questi quartieri, Quayside e Villiers West, si estenderanno rispettivamente per circa 4,8 e 7,8 ettari, e insieme formeranno il così detto “IDEA district”, dove IDEA sta per “Innovative Development and Economic Acceleration”. In futuro potrebbe essere coinvolta tutta la zona portuale, per circa 77 ettari di terreno, nel caso in cui la città di Toronto e privati cittadini decidano di investire in nuove costruzioni.
Il progetto prevede un utilizzo massiccio della tecnologia di Google, con l’obiettivo di creare una zona residenziale in cui la vita degli abitanti sia il più possibile semplificata. Per le strade ci saranno sensori in grado di raccogliere dati sulle abitudini degli abitanti, che serviranno per esempio a migliorare il funzionamento dei semafori e a velocizzare il traffico. Verranno costruiti dei marciapiedi in grado di allargarsi o restringersi a seconda delle condizioni del traffico, aumentando o diminuendo di conseguenza le dimensioni delle carreggiate. In generale le strade saranno costruite in modo da privilegiare il più possibile i pedoni e i ciclisti, ci saranno marciapiedi riscaldati per affrontare le fredde temperature invernali di Toronto. Tutti gli edifici saranno accessibili da piste ciclabili.
Si darà anche molta importanza alla sostenibilità ambientale, e dieci nuovi edifici verranno realizzati completamente con legno proveniente dai boschi dell’Ontario. Si prevede che il quartiere di Quayside, nell’idea di Sidewalk Labs, nei piani di Google produrrà l’85 per cento di gas serra in meno del centro di Toronto. Metà delle case che verranno costruite, inoltre, saranno riservate all’affitto; il 40 per cento di queste avrà prezzi al di sotto dei livelli di mercato, in modo che siano accessibili anche alle famiglie meno abbienti.
Il progetto ha richiesto 18 mesi di lavoro durante i quali Google si è confrontata con l’amministrazione della città di Toronto e con altri esperti del settore per trovare le soluzioni migliori. Costerà 1,3 miliardi di dollari canadesi (circa 900 milioni di euro), ma Google spera di attirare entro il 2040 altri 38 miliardi di dollari canadesi (circa 25 miliardi di euro) da investitori privati. Il progetto comporterà nei piani di Google la creazione di 44mila posti di lavoro e 4,3 miliardi di dollari canadesi (3 miliardi di euro) di entrate fiscali annue, e aggiungerà 14,2 miliardi di dollari canadesi al PIL del paese (quasi 10 miliardi di euro).
Il progetto, che era stato annunciato inizialmente nel 2017, ha attirato fin da subito le critiche di diverse persone, come Jim Balsillie, cofondatore dell’azienda canadese Blackberry, che lo ha definito «un attacco alla nostra democrazia», manifestando la sua preoccupazione per la gestione dei dati personali raccolti da Google attraverso i sensori nelle strade. Il presidente dell’organizzazione Waterfront Toronto, che si occupa della rivitalizzazione della zona portuale della città, ha criticato il piano di Google dicendo che al momento è prematuro fare progetti che vadano oltre il quartiere di Quayside, e si è detto anche lui preoccupato per la raccolta dei dati. Google, da parte sua, ha specificato che i dati raccolti non verranno ceduti a terze parti e che verrà garantita la privacy dei cittadini.
Il CEO di Sidewalk Labs ha detto al Guardian di essere fiducioso di riuscire a ottenere l’approvazione di Waterfront Toronto e dell’amministrazione cittadina. «La mia aspettativa è che riusciremo a risolvere i problemi», ha affermato. «Se non lo pensassi, certamente non perderei il nostro tempo andando avanti». Ha detto anche di non essere sorpreso dalle critiche ricevute, sostenendo che «se vogliamo veramente creare un nuovo percorso per una crescita urbana inclusiva, non si può semplicemente agitare una bacchetta e dire che sarebbe bello farlo. Devi pensare ai problemi».