Il tribunale di Berlino ha obbligato il governo tedesco a riportare in Germania la moglie di un presunto terrorista dell’ISIS e i suoi tre figli
Il tribunale di Berlino ha obbligato il governo tedesco a rimpatriare la moglie di un presunto terrorista dello Stato Islamico (o ISIS) e i suoi tre figli di otto, sette e due anni. Il caso era iniziato perché la donna aveva fatto causa al ministero degli Esteri tedesco, che si era rifiutato di aiutare lei e i suoi figli a tornare nel paese di origine dopo avere trascorso un periodo nel cosiddetto “Califfato Islamico”. La sentenza del tribunale ha già provocato un intenso dibattito in Germania: finora, infatti, il governo tedesco aveva permesso di tornare in Germania solo ad alcuni minori senza le loro madri, per il timore che le donne, già radicalizzate e vicine all’ideologia dell’ISIS, diventassero una minaccia alla sicurezza nazionale del paese.
In Siria ci sono ancora decine di mogli di sospetti terroristi dell’ISIS e almeno un centinaio di loro figli. Come le mogli e i figli delle altre migliaia di “foreign fighters” dell’ISIS, si trovano nei campi profughi concentrati per lo più nel nord e nell’est della Siria. Finora gli stati europei si sono mostrati molto riluttanti a permettere il loro ritorno in patria, per ragioni legate alla sicurezza.