L’unica cosa che puoi dire quando Roger Federer ti umilia a tennis
"Grazie per la lezione", ha detto ieri Matteo Berrettini dopo la netta sconfitta subita agli ottavi di Wimbledon
Ieri il tennista svizzero Roger Federer ha battuto l’italiano Matteo Berrettini negli ottavi di finale di Wimbleon, accedendo per la diciassettesima volta nella sua carriera ai quarti del torneo di tennis sull’erba più prestigioso al mondo. Federer ha battuto Berrettini per 3 set a 0 (6-1, 6-2, 6-2) con straordinaria facilità, in poco più di un’ora, risultando particolarmente incisivo nelle risposte al servizio dell’italiano.
Berrettini, che ha 23 anni, è uno dei giovani tennisti italiani più promettenti: di recente ha giocato molto bene, ha vinto l’Hungarian Open di Budapest (sulla terra rossa) e la Mercedes Cup di Stoccarda (sull’erba), e ha raggiunto la semifinale nel torneo di Halle (sull’erba). Dopo la sconfitta di ieri ha detto a Sky Sport che giocare contro Federer era sempre stato il suo sogno, per di più sul Centrale, il campo principale di Wimbledon, e ha raccontato che al termine della partita ha ringraziato il tennista svizzero per la lezione di tennis impartitagli.
Mi ha fatto i complimenti per la stagione sull’erba e mi ha fatto un in bocca al lupo per il futuro, e io gli ho detto “Grazie per la lezione”.
In conferenza stampa Federer ha fatto i complimenti a Berrettini e gli ha consigliato di non essere troppo deluso dalla netta sconfitta subita ieri, ricordandogli come anche lui alla sua età subì dure sconfitte che lo aiutarono a crescere, citando quella subita contro Andre Agassi agli US Open del 2001, finita 6-1 6-2 6-4 per lo statunitense.