Cose da fare prima di un viaggio all’estero
Una guida ad assicurazioni, soldi, vaccinazioni, misure di sicurezza, prese elettriche e burocrazia varia
Se anche voi passate le prime ore del primo giorno di vacanza a chiedervi se avete dimenticato qualcosa, questo è l’articolo che fa per voi, a patto che lo leggiate prima di partire: abbiamo messo insieme una lista di cose da ricordarsi prima di fare un viaggio all’estero. Sono indicazioni di buon senso, a cui i più previdenti fra voi avranno già pensato, e valgono soprattutto per chi ha scelto una meta esotica (o più semplicemente un paese al di fuori dell’Unione Europea). Ma forse anche i più metodici troveranno qualche spunto, per rendere ancora più efficienti i loro piani di avvicinamento alle ferie.
Assicurazioni
Ne esistono vari tipi, ma le più comuni coprono i danni civili – per lo smarrimento dei bagagli e l’annullamento di alcuni spostamenti – e soprattutto le emergenze sanitarie. All’interno dell’Unione Europea l’assistenza d’emergenza viene garantita praticamente senza costi a tutti i cittadini comunitari. Al di fuori dell’UE le cose si complicano: per non rischiare di dover pagare cifre esorbitanti o ricevere cure in strutture poco adeguate, è meglio dotarsi di una polizza sanitaria. Per viaggi inferiori alle due settimane costano quasi tutte meno di 100 euro: Altroconsumo offre uno sconto per i suoi iscritti e soci tramite la compagnia Europ Assistance, mentre il blog di viaggi Il Backpacker ha confrontato le tariffe offerte dalle principali compagnie.
Vaccinazioni
Dipendono moltissimo dal paese in cui scegliete di andare. Nei paesi dell’Africa equatoriale e nel Sud America è ancora oggi molto diffusa la febbre gialla, contro cui non esiste una terapia specifica e però il vaccino è molto efficace (il sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità tiene aggiornata una mappa con le aree più a rischio). Per la malaria, un’altra malattia molto diffusa nelle zone più povere e in via di sviluppo, non esiste vaccino ma se viene scoperta in tempo può essere curata (ed esistono comunque delle terapie preventive). Altre malattie esotiche piuttosto comuni sono l’epatite A, il colera, e la meningite: per tutte queste è disponibile un vaccino. Se avete dei bambini e intendete visitare paesi particolarmente remoti, meglio leggere le principali precauzioni da prendere elencate dal “Centro per il Bambino Viaggiatore” del Policlinico di Milano.
Informarsi (e informare le autorità italiane)
Da alcuni anni il ministero degli Esteri italiano gestisce un sito chiamato Viaggiare Sicuri che per ogni paese del mondo elenca i principali rischi alla sicurezza a cui sono sottoposti i turisti, spesso in modo molto dettagliato. A chi si chiede per esempio quali siano i posti da evitare se si vuole visitare Israele e la Cisgiordania, Viaggiare Sicuri spiega che vanno evitati i viaggi «non strettamente necessari» al confine con la Siria e il Libano – anche se ovviamente oggi la situazione è molto più tranquilla rispetto a due anni fa – e in particolare i territori a est della Strada 68, cioè l’area cuscinetto al confine con la Siria. Il sito spiega anche che, a causa dei severi controlli di sicurezza, le autorità israeliane a volte sequestrano computer, telefoni e macchine fotografiche, anche ai turisti più innocui.
A Viaggiare Sicuri è legato anche il sito Dove siamo nel mondo, che «consente agli italiani che si recano temporaneamente all’estero per turismo di condividere con l’Unità di Crisi della Farnesina alcune informazioni sul proprio itinerario e contatti da attivare nel caso in cui, durante la propria permanenza, si verifichi nel Paese di destinazione una situazione di crisi/grave emergenza (calamità naturali, attentati terroristici, gravi disordini politici, pandemie, atti di pirateria marittima)». A chi si registra viene chiesto in sostanza di condividere informazioni base sul proprio viaggio, fra cui i giorni di partenza e arrivo e l’itinerario.
Da qualche tempo i due servizi sono disponibili anche sulle applicazioni per dispositivi mobili.
Il visto
È un’altra di quelle cose che non vi serve, se viaggiate dentro ai confini dell’Unione Europea: e neppure nei moltissimi paesi che hanno un accordo bilaterale con l’Italia (qui c’è un elenco piuttosto completo). A volte però è necessario: è il caso di Russia e Iran, paesi i cui rapporti con l’Italia e più in generale l’Unione Europea non sono eccellenti, ma anche per Cuba o la Giordania, per rimanere a mete turistiche più comuni. In alcuni posti l’iter burocratico è più semplice che altrove: per entrare negli Stati Uniti e in Canada, la procedura per chiedere un visto si può fare interamente online. Ma bisogna farla: senza non si entra.
La presa per la corrente
Una cosa di cui ci si dimentica spesso: in Italia siamo fra i pochi al mondo ad usare le spine elettriche con i tre spuntoni, il cosiddetto standard L, che altrove sono inutilizzabili. Per evitare spiacevoli inconvenienti, vi conviene procurarvi un utilissimo adattatore universale, oppure controllare quali standard sono in vigore nel paese che visiterete: qui trovate un elenco completo degli standard di tutto il mondo, qui una mappa più agevole da consultare.
I soldi
Se state per visitare un paese con una valuta diversa dall’euro, e dove magari non sempre è possibile pagare col bancomat o la carta di credito, conviene pensarci in anticipo. Sul metodo migliore per cambiare soldi ci sono diverse scuole di pensiero, fra chi li richiede alla propria banca, chi se li fa arrivare in Italia con servizi come Forexchange, chi li cambia in aeroporto al paese d’arrivo o ancora chi li preleva dal bancomat nella prima città che visita. Non ce n’è uno migliore dell’altro: dipende moltissimo dal tasso di cambio che vi chiedono – qui vengono aggiornati quelli ufficiali, in tempo reale, dal Sole 24 Ore – e dalle commissioni previste dalla vostra banca.
Occhio al telefono
Chi si muove all’interno dell’UE non avrà problemi: da due anni sono stati aboliti i cosiddetti costi di roaming, e oggi si può chiamare e usare i dati di Internet conservando il proprio piano tariffario (ma solo entro certi limiti). Per tutti gli altri, comprare minuti o gigabyte mantenendo la propria SIM costa ancora una follia, in molti casi. Una soluzione è comprare alcuni pacchetti speciali prima di partire, accettando magari di pagare 10 euro per 1 gigabyte di traffico dati alla settimana (è l’offerta di Wind per chi viaggia in paesi come Stati Uniti, Tunisia, Singapore e altri ancora). Un’altra, sempre più diffusa ma non immediatissima, è comprare una sim prepagata di un operatore locale appena arrivate nel paese straniero: negli aeroporti più grandi si possono comprare e montare in pochi minuti.
I mezzi pubblici
Se sapete già che in alcuni tratti del viaggio dovrete usare i mezzi pubblici, e avete provato a tracciare il percorso usando Google Maps, avete già scoperto che fuori dalle città è praticamente inutilizzabile: una buona alternativa è Rome2Rio, un sito realizzato per «arrivare ovunque» combinando vari mezzi di trasporto. Fra le varie opzioni, consente anche di consultare gli orari direttamente sui siti ufficiali delle varie compagnie e aziende del trasporto pubblico, se disponibili.