Un Tour de France diverso
Inizia oggi a Bruxelles e sarà apertissimo: senza due grandi nomi e con il campione in carica non così favorito
La 106ª edizione del Tour de France, la corsa a tappe più importante del ciclismo professionistico, inizia sabato a Bruxelles con la prima delle ventuno tappe in programma. Gli organizzatori del Tour de France hanno portato la partenza in Belgio, dove la corsa si tratterrà per tre giorni, come omaggio per il cinquantesimo anniversario della prima vittoria al Tour del ciclista belga Eddy Merckx, considerato il più forte di tutti i tempi. Questa edizione coinciderà anche con il centesimo anniversario della maglia gialla da leader della classifica generale, che venne indossata per la prima volta il 19 luglio 1919 dal francese Eugene Christophe. Per questa ricorrenza gli organizzatori hanno pensato di premiare il primo in classifica con una maglia gialla personalizzata al termine di ciascuna tappa.
Dovrebbe essere un Tour de France molto più aperto delle ultime edizioni, anche se probabilmente ancora conteso principalmente dai corridori del Team INEOS, la nuova identità del vecchio e fortissimo Team Sky, a cui sono andate sei delle ultime sette maglie gialle. Il Tour dell’anno scorso (come i precedenti tre) fu vinto da uno di loro, il gallese Geraint Thomas, nonostante il grande favorito fosse il suo capitano, l’inglese Chris Froome, vincitore delle tre precedenti edizioni. Thomas rimase in maglia gialla dall’undicesima tappa fino alla passerella conclusiva di Parigi: prima di allora non aveva mai terminato fra i primi dieci una grande corsa a tappe. Froome invece non arrivò nemmeno secondo, ma terzo dietro l’olandese Tom Dumoulin.
A questo Tour, tuttavia, non ci saranno né Froome né Dumoulin. Lo scorso 12 giugno Froome è stato ricoverato in terapia intensiva dopo una brutta caduta prima della quarta tappa del Giro del Delfinato. Nella caduta Froome si è fratturato in più punti il bacino, il femore e il gomito destro, oltre ad alcune costole. Il Tour ha così perso uno dei grandi favoriti, e pochi giorni dopo ne ha perso un altro. A maggio Dumoulin si era dovuto ritirare dal Giro d’Italia in seguito a una caduta. Era poi tornato in strada per il Giro del Delfinato, ma si era dovuto ritirare anche da lì perché continuava ad avere dolori al ginocchio. Ha poi deciso di non partecipare al Tour dopo aver capito che non si sarebbe potuto presentare in condizioni adeguate.
Senza i due principali contendenti, Geraint Thomas ha una grande possibilità per difendere la maglia gialla vinta l’anno scorso. Ma la preparazione di Thomas è stata complicata da una caduta nel Giro di Svizzera dove non ha riportato fratture, ma traumi alla spalla destra e un taglio sopra l’occhio. Il suo rivale principale sarà con ogni probabilità il compagno di squadra colombiano Egan Bernal, più giovane di dieci anni, al secondo Tour in carriera e vincitore del Giro di Svizzera a giugno. Ma l’assenza di due ciclisti quotati come Froome e Dumoulin è vista da molti come un’occasione unica. I vari Romain Bardet, Thibaut Pinot, Jakob Fuglsang, Nairo Quintana e Mikel Landa potrebbero quindi giocarsi tutto per fare il colpo della carriera.
Per quanto riguarda gli italiani, quelli da tenere d’occhio sono Fabio Aru e Vincenzo Nibali. Le prestazioni del primo però sono un interrogativo, mentre Nibali, il corridore che nel 2014 riuscì a interrompere il dominio del Team Sky, ha detto di presentarsi senza ambizioni di classifica dopo il secondo posto ottenuto al Giro d’Italia. In condizioni migliori sarebbe stato senza dubbio tra i favoriti, ma tra le fatiche del Giro e la frattura vertebrale subita al Tour dell’anno scorso, che ha richiesto un lungo recupero, la sua forma fisica non gli permette di avere grandi ambizioni, considerando anche i suoi 34 anni. Potrebbe tuttavia puntare a una vittoria di tappa, dato che nel 2019 non ha ancora vinto una corsa. Gli altri italiani che possono ambire a una vittoria di tappa sono il velocista Elia Viviani, al secondo Tour de France in carriera, Alberto Bettiol, vincitore dell’ultimo Giro delle Fiandre, Matteo Trentin e Giacomo Nizzolo.
La prima tappa, pianeggiante per velocisti, inizierà e si concluderà a Bruxelles dopo un passaggio a Charleroi. Anche la seconda, una cronometro a squadre, rimarrà a Bruxelles. Il terzo giorno ci sarà il trasferimento in Francia. Il Tour 2019 si svolgerà interamente nell’est e nel sud del paese. Toccherà le città di Reims, Nancy, Saint-Etienne, Nimes, Tolosa e Albertville. Avrà sette tappe pianeggianti, sette montane, cinque arrivi in salita e soltanto una cronometro individuale. Per la prima volta il percorso presenta arrivi in salita sopra i 2000 metri e ben trenta Gran Premi della montagna. L’ultima tappa, la cosiddetta passerella sugli Champs-Élysées, è in programma domenica 28 luglio.