I migranti soccorsi da una barca a vela
La piccola nave Alex dell'organizzazione Mediterranea ha salvato 54 persone al largo della Libia: alcune sono in viaggio verso Malta, le altre aspettano ancora a bordo
La barca a vela Alex della rete di associazioni Mediterranea è bloccata da giovedì nei pressi delle acque territoriali italiane con a bordo decine di migranti soccorsi al largo della Libia. La situazione si è parzialmente sbloccata nel pomeriggio di oggi: 13 persone – donne, bambini e loro intere famiglie – sono state trasferite sulle imbarcazioni della Guardia Costiera e sono partite verso Malta. Altre 41 persone rimaste a bordo dovrebbero fare la stessa cosa – i governi di Italia e Malta hanno annunciato un accordo – ma alle 18 di venerdì le navi italiane non avevano ancora raggiunto la barca Alex.
Ecco la Alex #Mediterranea, bloccata in acqua internazionali per tutto il giorno sotto il sole a picco.
La Alex non è attrezzata per garantire a lungo la sicurezza di un numero così alto di persone. È stata costretta a imbarcare i naufraghi per una questione di vita o di morte. pic.twitter.com/Ojt6cqeoBS
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) July 5, 2019
Il salvataggio dei 54 naufraghi era avvenuto ieri, nel primo pomeriggio, dopo che l’equipaggio di Alex aveva avvistato un altro gommone affondato e senza traccia di sopravvissuti. L’accordo trovato prevede che Malta accolga i 54 migranti e che in cambio l’Italia si faccia carico dell’accoglienza di altri 54 migranti che oggi si trovano nelle strutture di Malta.
🔴 Nel corso del pattugliamento trovato relitto di un gommone 🔴
Quasi sicuramente un naufragio "fantasma". Quanti morti non lo sapremo mai. "Rubber boat" semiaffondato con tanto di motore. No indicazione rescue completato.
Nel silenzio, l'umanità muore. Senza testimoni. pic.twitter.com/PRiWcLKN5z
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) July 4, 2019
Alex è un’imbarcazione a vela: è lunga appena 18 metri e non attrezzata per ospitare a bordo così tante persone per un periodo di tempo prolungato. Normalmente infatti si occupa di supporto e avvistamento, mentre i soccorsi veri e propri vengono effettuati dall’altra imbarcazione di Mediterranea, Mare Jonio. Le fotografie scattate dall’equipaggio mostrano il ponte dell’imbarcazione affollato e ingombro di persone.
54 naufraghi tratti in salvo da gommone in pessime condizioni, sono stati salvati e trasbordati a bordo della barca a vela Alex. 11 donne di cui tre incinte e una in gravi condizioni, bambini in fasce, uomini e ragazzi.
(foto @repubblica) pic.twitter.com/WCKu7GEVVN— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) July 4, 2019
In mattinata, in un comunicato stampa il governo maltese aveva spiegato che accoglierà i 54 migranti della Alex e in cambio «l’Italia prenderà 55 migranti da Malta»: «questo accordo non pregiudica la situazione in cui questa operazione ha avuto luogo e in cui Malta non ha alcuna responsabilità legale, ma fa parte di un’iniziativa che promuove uno spirito europeo di cooperazione e buona volontà tra Malta e l’Italia», aveva aggiunto il governo maltese. Stando a quanto riferisce Oscar Camps, fondatore della ong Open Arms, che in queste ore ha una nave nei pressi delle acque libiche, la sua ong si era offerta di prendere i migranti dalla Alex e farli sbarcare a Malta, ma il governo maltese aveva respinto la proposta «per motivi politici».
https://twitter.com/campsoscar/status/1147048608858025984
La ong Mediterranea è un’organizzazione italiana, sostenuta da una rete di associazioni vicine a movimenti e partiti di sinistra. Il caso della sua imbarcazione Alex ricorda quello della Sea Watch 3, la nave di un’altra ong bloccata per oltre due settimane a largo di Lampedusa con oltre 40 migranti a bordo per ordine del governo.