In Sudan è stato trovato l’accordo per un governo di transizione
Il potere sarà diviso per tre anni tra militari e civili, in attesa di nuove elezioni: gli ultimi mesi ci hanno però abituato a prendere tutto con le molle
In Sudan, l’esercito e i rappresentanti dei gruppi di opposizione hanno trovato un accordo per formare un governo di transizione e uscire dalla crisi politica iniziata con la deposizione di Omar al Bashir a inizio aprile. Il governo di coalizione dovrebbe essere formato da 5 civili e 5 militari, con un undicesimo posto riservato a un civile con un passato nell’esercito. Dovrebbe rimanere in carica in tutto circa tre anni e consentire intanto di preparare il paese per libere elezioni; il controllo del governo sarà a rotazione di civili e militari. L’accordo sembra poter funzionare, ma la situazione in Sudan negli ultimi mesi è stata molto fluida e ha dimostrato di poter cambiare repentinamente.
A mediare l’accordo sono stati l’Etiopia e l’Unione Africana, che hanno facilitato due giorni di intense trattative tra esercito e opposizione. Gli ultimi negoziati erano falliti a inizio giugno, quando durante un periodo di stallo l’esercito aveva attaccato un campo permanente dei manifestanti nella capitale Khartum. L’attacco aveva provocato decine di morti (100 secondo l’opposizione, 62 secondo i militari) e aveva complicato la possibilità di un accordo: l’esercito aveva allora annunciato nuove elezioni, ma quel piano è stato per ora abbandonato. Nelle ultime settimane, i gruppi di opposizione civile erano tornati in gran numero a protestare, con enormi manifestazioni e sit-in.