Dove eravamo rimasti con “Stranger Things”
È arrivata la terza stagione e quindi serve il canonico riassuntone, a due anni dalla seconda
Su Netflix è disponibile da oggi, giovedì 4 luglio, la terza attesa stagione di Stranger Things. Se siete fra quelli che la stavano aspettando, vi sarete accorti che Netflix la sta promuovendo già da un pezzo: ha diffuso due trailer di quasi tre minuti ciascuno, alcuni video promozionali e ha lanciato delle collaborazioni con H&M e con Nike. La trovata pubblicitaria più originale è quella fatta insieme a Coca-Cola, che in occasione dell’uscita della nuova stagione ha collaborato con Netflix per riproporre sul mercato in edizione limitata la New Coke, un gusto nuovo della bevanda che uscì nel 1985 (l’anno in cui è ambientato Stranger Things 3, peraltro).
In ogni caso, anche tra i più sfegatati, potrebbe esserci qualcuno che non si ricorda tutto-tutto delle stagioni precedenti: l’ultima è uscita quasi due anni fa. Quindi ecco il ripasso.
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Stranger Things è una serie ambientata a Hawkins, in Indiana, negli anni Ottanta. Hawkins è una di quelle cittadine fittizie della provincia americana, un po’ come Derry di IT: apparentemente noiosa e ordinaria, con i villini a schiera e le famiglie tradizionali, ma che poi si rivela piena di orrori e di misteri.
La prima stagione si apre con una partita a un gioco di ruolo – Dungeons & Dragons – di quattro ragazzi, i protagonisti della serie: Mike, Dustin, Will e Lucas. Finita la partita, che si svolgeva nel seminterrato di Mike, gli altri tre si allontanano in bicicletta e uno di loro, Will, cade e viene rapito da qualcosa: il Demogorgone, un mostro che veniva mostrato nella scena immediatamente precedente ambientata in un misterioso laboratorio. Da questo momento gran parte della stagione ruota attorno alla scomparsa di Will e al tormento di sua madre Joyce (interpretata da Winona Ryder), che insieme ai tre amici rimasti e al capo della polizia di Hawkins, Jim Hopper, cercano in tutti i modi di ritrovarlo.
Dallo stesso laboratorio del Demogorgone, intanto, scappa una bambina con i capelli rasati. Il suo nome è Undici (si capisce perché ce l’ha tatuato su un braccio) e appare traumatizzata dagli esperimenti in laboratorio che un certo dottore con i capelli bianchi stava facendo su di lei. Si capisce subito che è un personaggio importante: mentre trova rifugio in una tavola calda, dove il proprietario le dà da mangiare, arriva una donna che si spaccia per assistente sociale e spara a freddo al proprietario del locale per riprendersi Undici, che però scappa. Gli amici di Will, mentre lo cercano, incontrano Undici nel bosco, ma lei ha passato troppi anni in quel laboratorio, quindi non parla e non è nemmeno pratica del mondo. Decide di farsene carico Mike, che la nasconde in un anfratto nascosto del seminterrato di casa sua, all’insaputa dei genitori.
La ricerca di Will non dà frutti: la madre sembra dare di matto perché crede di sentire la voce di Will dal telefono di casa, ma in realtà è l’unica che ci sta capendo qualcosa: capisce che Will è da qualche parte e le manda dei segnali, con le luci. Tutti gli altri abitanti della città, escluso il capo Hopper e i ragazzini, fanno finta di ignorare che stia succedendo qualcosa di strano: dopo Will, infatti, sparisce anche un’amica della sorella maggiore di Mike, Nancy, durante una festa in piscina.
A un certo punto viene trovato il corpo di Will, e quasi tutti credono sia morto. Undici, che ha dei poteri speciali, attiva con la mente un walkie-talkie per comunicare con la parte di mondo in cui è finito Will, e tutti i ragazzi lo sentono canticchiare “Should I Stay or Should I Go”, ovunque egli sia. A questo punto la città di Hawkins si divide tra chi pensa che ancora sia tutto “normale” e chi invece ha intuito che sta succedendo qualcosa di grave e soprannaturale: i ragazzi e Undici, Hopper e Joyce, Jonathan (il fratello maggiore di Will) e Nancy. Tra l’altro Hopper conferma tutto andando all’obitorio e scoprendo che il “corpo” di Will è finto. Al gruppo dei buoni si aggiunge anche Steve, il bullo fidanzato di Nancy con cui lei è in rotta e che ha litigato con Jonathan: all’inizio è un personaggio un po’ negativo ma poi gradualmente cambia e diventa buono.
Si inizia a capire che il mondo in cui è finito Will è una specie di altra dimensione, fatta come il mondo reale ma desolata e “sbagliata”, diciamo. Questa dimensione, chiamata Sottosopra, è stata messa in comunicazione con il mondo “normale” creando per sbaglio un portale con gli esperimenti di laboratorio su Undici. Il fatto che alcuni indaghino per proprio conto non piace ai misteriosi agenti del laboratorio: Hopper scopre delle cimici a casa sua. Decide allora di fare un accordo con il capo del laboratorio, Martin Brenner, il misterioso dottore coi capelli bianchi: Hopper gli rivela dov’è Undici e loro permetteranno a lui di entrare nel Sottosopra e trarre in salvo Will, cosa che alla fine riesce, non senza che Brenner e alcuni agenti muoiano e che Undici salvi gli altri ragazzi dal Demogorgone. Il problema è che usare i poteri debilita molto Undici (quando si sforza troppo le sanguina il naso) e – dopo aver polverizzato il Demogorgone – Mike, Dustin e Lucas non la trovano più.
La prima stagione si chiude con Will che torna a casa: tutto sembra sistemato ma nell’ultima scena, mentre è in bagno, Will tossisce e vomita un pezzo di materia viscida che sembra una lumaca o un mini-Demogorgone neonato. E poi ha una breve allucinazione del Sottosopra.
La seconda stagione fu molto attesa, e piacque molto. Ovviamente è ambientata sempre a Hawkins, un anno dopo gli eventi della prima: Undici non si è più fatta viva, e quello che ne soffre di più è Mike che se ne era innamorato. Will invece continua ad avere le allucinazioni: è tornato nel mondo reale e “giusto”, ma il Sottosopra lo ha segnato parecchio. Poi ci sono un po’ di nuovi personaggi: Maxine detta “Max”, una ragazzina con i capelli molto rossi, nuova arrivata alla scuola di Hawkins. Anche lei ha un fratello maggiore, Billy, che guida una macchina sportiva molto potente ed è vestito come uno dei Poison, rivaleggiando subito con Steve per il ruolo di fico-della-scuola.
In questa stagione ci sono frequenti flashback e la linea della storia è più intricata: vediamo Undici far parte di una banda di altri tipi strambi con poteri soprannaturali, tutti vestiti molto punk, ma non si sa bene quando. In un altro flashback Hopper la trova nel bosco e le dà rifugio nella vecchia casa di legno del padre, dove la protegge da chi lavora al laboratorio di Hawkins. A Joyce finalmente va qualcosa per il verso giusto: conosce Bob (interpretato da Sean Astin) e ci si fidanza, e lo stesso vale per suo figlio maggiore, che riesce a fare un passo verso Nancy, una buona volta. Max invece – che non ha un gran rapporto col fratello – ha preso il posto di Undici nella comitiva di Mike: Lucas e Dustin sono piuttosto contenti, per usare un eufemismo, mentre a Mike manca Undici. A Will invece non manca per niente il Sottosopra, eppure continua a vederlo in allucinazioni nelle quali c’è sempre una gigantesca ombra terrificante a forma di mostro con dei tentacoli, che a un certo punto si impossessa di lui. Joyce, preoccupata, va dal nuovo capo del laboratorio, il dottor Owens, a chiedere spiegazioni.
Nel frattempo Dustin si è fatto un animale da compagnia un po’ strano: sembra un lumacone verde e lo ha chiamato Dart (diminutivo di D’Artagnan). Will, che ha sviluppato una certa sensibilità per le cose del Sottosopra, capisce che viene da lì e che quindi è una specie di Demogorgone cucciolo, probabilmente la cosa che aveva vomitato lui. Tutti concordano nel sopprimerlo ma ormai Dustin ci si è affezionato e lo nasconde, anche se poi se ne pentirà: gli mangerà il gatto.
Will comincia a comportarsi in modo strano e si capisce che è il segno lasciato su di lui dal Sottosopra a farlo comportare così. Si ritrova a disegnare ossessivamente delle cose, che poi Joyce e Hopper scoprono essere una trama di alcuni tunnel che si trovano effettivamente sotto Hawkins. Hopper se ne va e trova il modo di raggiungere questi tunnel: sono delle specie di anticamere del Sottosopra, e per questo Hopper non riesce a respirare bene e sviene. Will se ne accorge tramite una visione, quindi vanno a salvarlo. Arrivano anche i tecnici del laboratorio, che conoscono un metodo per contenere l’espansione del Sottosopra: dargli fuoco. Appena lo fanno, Will comincia a urlare di dolore e sviene agonizzante, palesando il legame preoccupante tra lui e l’entità che governa il Sottosopra: il mostro-ombra con i tentacoli è come un virus che ha infettato Will e che lo manipola.
Intanto la storia di Undici viene chiarita: prima Hopper la protegge in casa sua, poi lei scappa e va a cercare sua madre Terry, a cui il dottor Brenner aveva sottratto la figlia appena nata (Undici, appunto, che in realtà prima si chiamava Jane). Terry è ridotta in stato catatonico a seguito dei traumi subiti, ma Undici riesce comunque a entrare in contatto con la madre e scopre l’esistenza di un’altra ragazzina come lei. Interpreta le visioni come un invito ad andarla a cercare, quindi va a Chicago da sola, trova la ragazza, Kali, e si unisce alla sua banda punk che cerca vendetta contro i dottori del laboratorio. Dopo un po’ però ha una visione di tutto quello che sta succedendo a Hawkins (i tunnel, Will, Hopper, ecc.) e quindi decide di tornare.
Diventa chiaro che bisogna cercare un modo per interrompere il legame tra Will e il Sottosopra, e chiudere una buona volta il portale del laboratorio. A un certo punto si ritrovano tutti lì: Steve (che nel frattempo è diventato una sorta di fratello maggiore dei ragazzini), Max, Lucas e Dustin ci sono andati mentre cacciavano un piccolo esercito di Demogorgoni adolescenti. Will e tutti gli altri erano lì dopo che lui si era sentito male, solo che ormai il laboratorio è diventato una trappola di Demogorgoni: mentre cercano di scappare, per colmo di sfortuna, Bob viene catturato e ucciso.
Una volta scappati, Will viene chiuso in una stanza camuffata per non fargli capire dov’è: se lo sapesse Will lo saprebbe anche il mostro-ombra, che può manipolarlo. Will è in crisi ma nonostante tutto riesce a escogitare un modo per comunicare con gli altri senza farsi percepire dal mostro-ombra: batte ritmicamente le dita sulla sedia usando il codice Morse per dire agli altri di chiudere il portale. I Demogorgoni però riescono a localizzarli e per fortuna all’improvviso arriva Undici che li caccia con i suoi poteri, per poi ricongiungersi finalmente con i suoi vecchi amici.
Dopo una breve riunione i ragazzi formulano un piano: Hopper e Undici sarebbero andati al laboratorio a chiudere in qualche modo il portale; Jonathan, Nancy e Joyce sarebbero rimasti per cercare di espellere il mostro-ombra dal corpo di Will riscaldandolo (il mostro-ombra non sopporta il fuoco e le alte temperature, sembra). I ragazzini dovevano starsene buoni invece decidono di andare nei tunnel e distrarre i Demogorgoni per aiutare Undici, anche se Steve, da ragazzo responsabile qual è diventato, cerca di impedirglielo. Di fronte al portale, Undici cerca di incanalare la sua rabbia e usarla per chiuderlo, mentre dei Demogorgoni attaccano lei e Hopper li respinge. Alla fine, dopo uno sforzo sovrumano (sembra quasi che stia per morire), Undici ci riesce. La chiusura del portale interrompe ogni comunicazione e anche i Demogorgoni muoiono tutti insieme.
L’ultima puntata si chiude con una scena più distensiva, quella del ballo della scuola, dove si formano le coppie per tutti tranne che per Dustin; per fortuna gli va in aiuto Nancy. Mike sta con Undici, naturalmente, e si baciano. Idem per Max e Lucas (non poteva funzionare con Dustin, anche se una parte dei fan tifava per lui), il tutto a tempo di “Every Breath You Take” dei Police. Sembra tutto bello, ma negli ultimi fotogrammi la camera, mentre inquadra la scuola, si rovescia e viene mostrato il Sottosopra con il mostro-ombra che incombe sull’edificio.