Rahul Gandhi si è dimesso da capo del Partito del Congresso indiano
Rahul Gandhi si è dimesso da leader del Partito del Congresso indiano, il principale partito di opposizione del paese. Nella lettera con cui ha annunciato le sue dimissioni, Gandhi si è assunto la responsabilità per la sconfitta subita dal suo partito alle ultime elezioni politiche, che hanno portato alla rielezione del primo ministro conservatore Narendra Modi. Il Partito del Congresso – che si può descrivere come un partito di centrosinistra – ha governato l’India per grandissima parte della sua storia post-coloniale, e Gandhi è l’ultimo esponente di una dinastia politica di grande successo: suo padre, sua nonna e il suo bisnonno sono stati primi ministri del paese (nonostante l’omonimia, non hanno legami di parentela col Mahatma Gandhi). Alle ultime elezioni politiche il Partito del Congresso aveva perso anche nel collegio in cui era candidato Gandhi, nello Uttar Pradesh; nonostante questo Gandhi fa comunque parte del nuovo Parlamento, visto che era candidato anche in un collegio nel Kerala, dove è stato eletto.
It is an honour for me to serve the Congress Party, whose values and ideals have served as the lifeblood of our beautiful nation.
I owe the country and my organisation a debt of tremendous gratitude and love.
Jai Hind 🇮🇳 pic.twitter.com/WWGYt5YG4V
— Rahul Gandhi (@RahulGandhi) July 3, 2019