Chi è David Sassoli, il nuovo presidente del Parlamento Europeo
Ha 63 anni e prima di entrare in politica è stato uno dei giornalisti più noti in Italia
David Sassoli è stato eletto oggi nuovo presidente del Parlamento Europeo. Prenderà il posto di Antonio Tajani, che ricopriva l’incarico dal gennaio 2017. L’assegnazione della presidenza a Sassoli fa parte di un più ampio accordo per il rinnovo delle più alte cariche europee, raggiunto ieri a Bruxelles dal Consiglio Europeo.
Sassoli è nato a Firenze e ha 63 anni. Ha lavorato come giornalista per più di vent’anni: prima per il Giorno e poi al Tg3 e al Tg1, di cui è stato vicedirettore fra il 2006 e il 2009. Sassoli in particolare ha condotto per parecchi anni il Tg1 delle 20, a lungo il telegiornale più seguito in Italia. Fu lui ad esempio a dare la notizia della condanna a morte del dittatore iracheno Saddam Hussein, che il Tg1 diede in una edizione straordinaria; c’era lui, inoltre, quando Fiorello invase il Tg1 delle 20 per promuovere un suo spettacolo.
Sassoli lasciò la RAI nel 2009 per candidarsi al Parlamento Europeo con il Partito Democratico: fu eletto con un numero altissimo di preferenze, circa 412mila.
È stato poi rieletto sia nel 2014 sia nel 2019. In mezzo, ha provato anche a candidarsi a sindaco di Roma: nel 2013 arrivò secondo alle primarie di partito davanti a Ignazio Marino e prima di Paolo Gentiloni. Negli ultimi anni si è visto poco in Italia: alle elezioni europee di maggio ha comunque ottenuto circa 128mila preferenze. All’interno del PD Sassoli non appartiene a una corrente precisa, ma alle ultime primarie aveva scelto di sostenere Nicola Zingaretti, poi eletto segretario.
Nei dieci anni di carriera al Parlamento Europeo, Sassoli è stato impegnato soprattutto in attività istituzionali: dal 2014 era vicepresidente, ed era chiamato spesso a sostituire Tajani, anche in aula. Nell’ultima legislatura è stato anche membro della commissione Turismo e Trasporti. Nelle interviste e nelle dichiarazioni di questi anni Sassoli ha insistito spesso sulla centralità del Parlamento Europeo rispetto agli altri organi comunitari, concetto che ha espresso più volte anche nell’intervento di presentazione della sua candidatura, durante la prima plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo.