I matrimoni fotografati come sono veramente
Cioè senza gli sposi imbalsamati in posa ma tra scene di nervosismo, ubriachezza, sfinimento e ricerca della tartina migliore
Abbiamo tutti chiaro cosa sia l’album di fotografie di un matrimonio: sequenze quasi identiche con gli sposi immobili attorniati da invitati, amici e parenti, sorridenti e ingessati; scambi commossi di promesse, baci, tagli di torte, brindisi incrociati, qualche momento di allegria. Sono fotografie che raccontano ben poco della vera atmosfera di quel giorno, tra imprevisti e patti fatti con l’imperfezione, compromessi e arrangiamenti dell’ultimo minuto, ritardi, errori, preparativi, e poi i banchetti scomposti, la corsa alle tartine, l’ubriachezza di qualche invitato, le camicie fuori dai pantaloni e l’esaurimento finale. Il fotografo britannico Ian Weldon si concentra invece su tutto questo, lasciando perdere le pose tradizionali: «Se vengo al tuo matrimonio e ho già idea di come sarà, di come dovrebbe o non dovrebbe apparire, allora non è il tuo matrimonio, o almeno non è così che dovrebbe essere ricordato».
Weldon fotografa matrimoni da anni – «non ho scelto di raccontare il ventre della società o le ingiustizie sociali: ho scelto i matrimoni, pieni di persone, personaggi, risate, felicità, tristezza, balli, ubriachezza e amore» – ma nonostante questo non si definisce un fotografo di matrimoni. Il libro che raccoglie i suoi ritratti, che si intitola appunto I Am Not A Wedding Photographer, è pubblicato dalla Fondazione insieme alla casa editrice RRB PhotoBooks.
Il celebre fotografo Martin Parr scoprì il lavoro di Weldon dopo aver tenuto una lezione a Barcellona: molti partecipanti erano fotografi di matrimoni e gli avevano chiesto se lo conoscesse. La prima volta che passò per Newcastle, dove Weldon vive e lavora, gli scrisse per incontrarlo, stupito di come le sue fotografie, così originali e interessanti, non avessero avuto spazio in gallerie e riviste; così nacque l’idea della mostra e del libro. «Fotografa i matrimoni come sono veramente», dice Parr. «Comici incontri di famiglia, dove si beve troppo e succedono cose assurde. Potreste pensare “ovvio che è così” ma se considerate i fotografi di matrimoni più premiati vedrete che tutti fanno ricorso allo stesso sentimentalismo compassato prevalente ovunque. Questa, a nostro avviso, è la prima volta che un fotografo di matrimoni ha una mostra in una sede appropriata». I lavori di Ian Weldon si possono guardare sia sul suo sito che su Instagram.