Il successo di Discord

È una piattaforma per chattare mentre si gioca ai videogiochi: sta causando qualche preoccupazione, perché è molto frequentata da adolescenti e dentro c'è un po' di tutto (nazisti compresi)

(DiscordApp)
(DiscordApp)

Se giocate molto ai videogiochi, o conoscete una persona che passa molto tempo giocando ai videogiochi (e soprattutto se è adolescente), avrete sicuramente sentito parlare di Discord; altrimenti, sapere cos’è può essere comunque utile. Discord è una piattaforma in forte crescita che già oggi coinvolge circa 250 milioni di utenti (tra cui molti bambini e adolescenti); la sua storia e le sue caratteristiche sono considerate esemplari della direzione che stanno prendendo Internet e i social network.

Discord è sostanzialmente un’app per chattare, che si può usare su smartphone, tablet e pc. La sua particolarità è che è concepita per essere usata mentre si gioca ai videogiochi: con Discord gli utenti possono scriversi messaggi di testo, possono comunicare tra loro collegando il microfono oppure fare delle videochiamate, a gruppi. Discord, quindi, riunisce le principali funzionalità che sono utili ai giocatori: è uno strumento che permette di comunicare in tempo reale, fare videochat di gruppo ed è allo stesso tempo un forum. Ed è gratuito, a differenza di altri servizi simili come TeamSpeak. Sulla pagina iniziale di Discord, tramite cui si può scaricare l’app, si legge: «Smetti di pagare per i server di TeamSpeak o di preoccuparti di Skype. Semplificati la vita».

I luoghi in cui si chatta sono organizzati in gruppi chiamati “server”: ci sono quelli ufficiali dei giochi più conosciuti, come Fortnite, Minecraft, Destiny e World of Warcraft, ma la maggior parte degli utenti si trova nei server privati fatti dai giocatori stessi, nei quali si creano piccole o grandi comunità: creare un server è facile e immediato, qualsiasi giocatore lo può fare e invitare gli altri giocatori a iscriversi. Ci sono server di ogni tipo, e ognuno di questi può essere organizzato in sub-categorie, delle chat tematiche simili a quelle del servizio di messaggistica Slack, che a volte assumono le caratteristiche tipiche dei forum di Internet, quelli in cui si condividono meme e contenuti virali.

La struttura di Discord riflette una tendenza generale che stanno avendo i social network: puntare di più sulla comunicazione privata tra gli utenti o comunque tra un numero ridotto di persone. In un’intervistaForbes, il capo del marketing di Discord Eros Resmini ha detto che le caratteristiche di cui un giocatore ha bisogno – entrare con facilità in una chat di gruppo e passare agilmente dai messaggi scritti a quelli vocali – si sono poi rivelate vincenti nel consolidare i legami sociali tra gli utenti: «Abbiamo costruito un prodotto che si incentra sulla privacy e sui piccoli gruppi», ha detto Resmini. Anche Facebook sta puntando a diventare un social network con queste caratteristiche, principalmente per rilanciare la sua immagine e rimediare agli errori commessi in fatto di privacy e tutela dei dati degli utenti.

Per iscriversi a Discord non bisogna fornire generalità di alcun tipo: bisogna soltanto scegliere un nome utente e dare un indirizzo email, al quale arriverà un messaggio per confermare la registrazione. Questo aspetto della piattaforma ha generato alcune preoccupazioni, evidenziate in un recente articolo del Wall Street Journal: il fatto che non si richiedano le generalità fa sì che Discord venga usato con frequenza da bambini con meno di 13 anni, che è l’età minima per usare il servizio, e che questi bambini rischino poi di imbattersi in contenuti non adatti alla loro età (cosa che può accadere su Internet in ogni momento). Come succede spesso con molti popolari forum online (da Reddit a 4chan, solo per citare i più famosi), anche su Discord c’è il rischio di trovare contenuti offensivi, omofobi e volgari: ne sono stati segnalati alcuni che prendevano in giro l’Olocausto oppure gli attentati dell’11 settembre. Julia Jargon, giornalista del Wall Street Journal, ha detto che le ci sono voluti solo quindici minuti per trovare su Discord dei meme a sfondo pornografico o filonazisti, e che sulla piattaforma ci sono anche problemi di bullismo.

Secondo Resmini i termini di utilizzo del servizio di Discord sono molto rigorosi, e quando un utente li viola viene bannato: tuttavia i moderatori intervengono solo in caso di segnalazioni di altri utenti, poiché i messaggi nei server non vengono letti dall’azienda (sempre per il discorso sulla privacy). Gli unici messaggi che vengono filtrati sono quelli che contengono immagini riconosciute come inappropriate da un computer, ma questo vale solo per le conversazioni private e non per quelle all’interno dei server. Resmini ha detto al Wall Street Journal che una parte di responsabilità ce l’hanno anche i genitori che dovrebbero controllare il modo in cui i bambini e gli adolescenti usano Discord, così come avviene (o dovrebbe avvenire) con internet più in generale.