La Russia fa sul serio con la Georgia
Putin ha vietato a tutte le compagnie aeree russe di volare da e verso il paese del Caucaso: c'entrano alcune proteste contro un deputato russo, ma non solo
Venerdì il presidente russo Vladimir Putin ha approvato un decreto per vietare a tutte le compagnie aeree russe di volare da e verso la Georgia, paese del Caucaso con cui la Russia combatté una guerra nel 2008. Nel decreto, adottato formalmente per proteggere «la sicurezza nazionale della Federazione Russa», è anche previsto il ritorno dei cittadini russi attualmente in Georgia e la raccomandazione ai tour operator russi di non mandare i propri clienti nel paese.
La mossa di Putin, definita dal giornalista Andrew Roth del Guardian «una seria escalation di tensione tra i due paesi», è arrivata il giorno dopo le proteste antirusse tenute al Parlamento di Tbilisi, la capitale della Georgia, contro il deputato russo Sergei Gavrilov.
Le proteste erano iniziate su invito dei parlamentari dell’opposizione georgiana, filoeuropeisti, che avevano ritenuto inappropriato lo spazio concesso a Gavrilov nel Parlamento: il problema è che Russia e Georgia sono ancora in conflitto in merito allo status dell’Abkhazia e dell’Ossezia, due regioni la cui indipendenza è riconosciuta da alcuni stati membri dell’ONU – soprattutto dalla Russia, che nel 2008 le occupò militarmente – ma che la Georgia rivendica come parte integrante del proprio stato. Durante il discorso di Gavrilov, fuori dal Parlamento c’erano stati scontri tra polizia e manifestanti: la polizia aveva usato gas lacrimogeni, proiettili di gomma e cannoni ad acqua per disperdere la folla, e circa 200 persone erano state ferite.
Venerdì sera c’è stata una nuova manifestazione a Tbilisi, per chiedere elezioni anticipate e le dimissioni immediate del ministro dell’Interno, ritenuto responsabile dell’invito a Gavrilov. Il governo russo ha reagito con rabbia alle proteste, definendo quello che era successo «una provocazione antirussa». L’obiettivo del decreto approvato da Putin venerdì è di colpire pesantemente l’industria del turismo della Georgia, che nel 2018 ha inciso per il 7,6 per cento sul PIL nazionale.