A chi andranno le Olimpiadi invernali del 2026?
I membri del CIO dovranno deciderlo lunedì 24 giugno: le candidate sono Milano-Cortina e Stoccolma-Are
Lunedì 24 giugno allo Swiss Tech Convention Centre di Losanna, in Svizzera, si riunirà il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per scegliere quale città ospiterà i Giochi Olimpici Invernali del 2026. Le candidature tra cui i membri del CIO dovranno scegliere sono due: quella italiana di Milano-Cortina d’Ampezzo e quella svedese di Stoccolma-Are. Per l’Italia sarebbe la terza Olimpiade invernale della sua storia, dopo Cortina 1956 e Torino 2006, mentre per la Svezia sarebbe la prima volta (ha ospitato solo i Giochi Olimpici estivi, a Stoccolma nel 1912).
Inizialmente la candidatura del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) comprendeva insieme a Milano e Cortina anche Torino, ma la sindaca Chiara Appendino aveva deciso poi di ritirare la candidatura perché non accettava alcune condizioni poste dall’omologo milanese Beppe Sala, che chiedeva che Milano avesse una posizione prioritaria nella candidatura. Oltre a Svezia e Italia avevano manifestato interesse per una candidatura anche il Canada con Calgary, la Turchia con Erzurum, il Giappone con Sapporo, l’Austria con Graz e la Svizzera con Sion. Tutte queste hanno ritirato il proprio interesse prima della scadenza del termine ultimo per presentare una candidatura (l’11 gennaio), a eccezione di Erzurum che è stata esclusa da CIO per mancanza di impianti adeguati a ospitare un’Olimpiade.
La candidatura svedese, invece, all’inizio doveva includere solo la città di Stoccolma, ma nel gennaio del 2019 le era stata affiancata la città di Are, una località sciistica distante più di 550 chilometri da Stoccolma. Il 24 maggio il CIO ha ufficialmente promosso i dossier presentati da Italia e Svezia, ma in una lettera datata 12 giugno e riportata da AFP ha chiesto al Comitato Olimpico svedese chiarimenti sulla solidità del progetto, in particolare per quanto riguarda le coperture finanziarie che alcune istituzioni dovrebbero garantire per la costruzione del villaggio olimpico.
Come funziona il voto
I membri del CIO si riuniranno per scegliere tra Milano-Cortina d’Ampezzo e Stoccolma-Are verso le 16 di lunedì, e intorno alle 18 dovrebbe essere annunciata la candidatura vincitrice. In tutto il CIO ha 95 membri con diritto di voto, provenienti da 68 paesi diversi, e per vincere bisogna ottenere il 50 per cento più 1 dei voti. Da questi 95 vanno però esclusi gli italiani (Giovanni Malagò, Ivo Ferriani e Franco Carraro), i due svedesi (Gunilla Lindberg e Stefan Holm), il presidente Thomas Bach e tre membri sospesi. Il numero dei votanti effettivi sarà quindi 86, e il numero minimo di voti per vincere sarà 44. Negli ultimi giorni diverse indiscrezioni riportate dai giornali italiani ma non ufficialmente confermate, sostengono che al voto non parteciperanno tre membri del CIO, il Granduca del Lussemburgo, il principe ereditario del Buthan Jigyel Ugyen Wangchuck, e l’atleta slovacca Danka Bartekova (quest’ultima perché impegnata ai Giochi Europei). Stando così le cose, i voti necessari per vincere dovrebbero essere 42.
Cosa prevede la proposta di Milano-Cortina d’Ampezzo
Dopo aver dovuto rinunciare a ospitare alcune delle gare a Torino, utilizzando parte delle strutture già esistenti nella città e costruite per i Giochi Olimpici del 2006, il comitato promotore di Milano-Cortina d’Ampezzo 2026 ha programmato la divisione delle principali gare tra Lombardia e Veneto. Per quanto riguarda le gare di sci alpino, per esempio, quelle maschili si dovrebbero svolgere a Bormio, in Valtellina, e quelle femminili a Cortina. Il CIO ha approvato il dossier presentato dall’Italia ma ha criticato questa decisione, suggerendo che per non far lievitare i costi sia più opportuno far svolgere tutte le gare di sci a Cortina, che nel 2021 ospiterà già i Mondiali di sci e che quindi sarà più attrezzata.
Inoltre il comitato promotore italiano prevede l’allestimento di tre villaggi olimpici, a Milano, Cortina e Livigno. Quelli di Cortina e Livigno saranno costruzioni temporanee che potranno essere smontate al termine delle Olimpiadi e riutilizzate in altri ambiti. Quello di Milano, invece, dovrebbe sorgere nel quartiere di Porta Romana e, una volta conclusi i Giochi Olimpici, diventerebbe un alloggio per studenti. Il comune di Milano prevede anche la costruzione di un palazzetto dello sport nel quartiere Santa Giulia, nella periferia sud-est della città (che si farà anche nel caso in cui le Olimpiadi vengano assegnate alla Svezia), finanziato da privati, dove si dovrebbero svolgere le gare di hockey femminile, e la riqualificazione del PalaSharp, che ospiterà le gare di hockey maschile. Le gare di pattinaggio si dovrebbero svolgere invece al Mediolanum Forum di Assago.