Otto calciatrici da seguire
Ai Mondiali femminili in Francia inizia la fase finale: queste sono le giocatrici che potrebbero deciderne le sorti
La fase a gironi dei Mondiali di calcio femminili si è conclusa giovedì. Dopo un giorno di pausa, sabato inizierà la fase a eliminazione diretta, quella decisiva che porterà direttamente alla finale di domenica 7 luglio. Nei gironi non ci sono state grosse sorprese e tutte le nazionali più quotate hanno raggiunto la qualificazione. Tante grandi giocatrici si sono già dimostrate decisive per le loro squadre, altre non ancora: con gli ottavi di finale tutte avranno nuovamente la possibilità di esserlo, in particolare queste otto giocatrici:
Alex Morgan / Stati Uniti
Nel calcio femminile gli Stati Uniti hanno realizzato quello che con gli uomini proprio non sembra riuscirgli. La nazionale femminile statunitense è detentrice di tre titoli mondiali e sembra diventi più forte ogni anno che passa. In Francia si è presentata da grande favorita con uno squadrone composto da almeno una quindicina di giocatrici che troverebbero posto fra le titolari in qualsiasi altra nazionale. Carli Lloyd, Megan Rapinoe, Lindsey Horan, Julie Ertz sono fra le più grandi calciatrici in attività, ma il simbolo di questa nazionale statunitense si chiama Alex Morgan, la calciatrice americana più pagata e la prima donna ad essere finita sulla copertina del videogioco FIFA di EA Sports.
A 29 anni Alex Morgan conta 163 presenze in nazionale, 106 gol, 43 assist e un Mondiale vinto nel 2015. È californiana, gioca come centravanti, indossa il numero 13 ed è sotto contratto con gli Orlando Pride. È co-capitana degli Stati Uniti insieme a Carli Lloyd e Megan Rapinoe. Ai Mondiali del 2011 esordì segnando nella semifinale contro la Francia e nella finale persa ai rigori contro il Giappone. All’edizione successiva, quattro anni dopo, non riuscì a presentarsi al meglio della forma, dopo essere stata a lungo infortunata nel corso della stagione. Questa Coppa del Mondo è quindi la sua grande opportunità: ci arriva in perfetta forma. Nelle partite dei gironi ha confermato di essere una delle calciatrici più potenti in attività: è la miglior marcatrice con 5 gol segnati finora.
Delphine Cascarino / Francia
Vedere giocare la Francia è un piacere: non ha la potenza esplosiva degli Stati Uniti – ma forse nessuno ce l’ha in questo momento – però sembra la squadra in grado di esprimere il miglior calcio del torneo. È un miscuglio efficace e bilanciato di esperienza ed esuberanza, di organizzazione e istinto, tecnica e atletismo. Per costruirla, l’allenatrice Corinne Diacre si è affidata inevitabilmente al blocco proveniente dall’Olympique Lione, la squadra campione di Francia da undici anni consecutivi e campione d’Europa da quattro stagioni: la più forte al mondo, quindi.
Delle ventitré convocate per i Mondiali, otto provengono da Lione. Fra queste c’è Delphine Cascarino, la seconda giocatrice francese più giovane al torneo. Ha 22 anni, gioca come esterna d’attacco e ha esordito in nazionale l’anno scorso, dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili, attirando tanta curiosità. Ad aprile ha segnato il suo primo gol e un mese dopo è stata convocata per la sua prima Coppa del Mondo. È fra le titolari nel Lione ma non ancora a tutti gli effetti in nazionale. L’impressione è che quindi il bello debba ancora venire, perché Cascarino ha dimostrato di essere potenzialmente una delle esterne offensive più forti al mondo: è brevilinea e veloce, astuta nel gioco e dotata di grande tecnica. Preferisce gli assist ai gol, e forse è questo ciò che la rende così interessante. Per chi se lo stesse chiedendo: no, non ha nessun legame con l’ex calciatore Tony Cascarino.
Manuela Giugliano / Italia
Barbara Bonansea, Cristiana Girelli e Sara Gama, per esperienza e rilevanza, sono le “facce” della Nazionale italiana in Francia. Le prime due sono aiutate dal fatto di essere giocatrici offensive, la terza invece è la capitana. Se però andiamo a cercare chi intende il gioco del calcio nel migliore dei modi, l’attenzione si sposta inevitabilmente sulle centrocampiste, di solito le giocatrici più complete. Valentina Cernoia e Aurora Galli sono mezzali con buone capacità tecniche e ottima visione di gioco. Fra di loro può inizialmente passare inosservata Manuela Giugliano, capelli corti e rossi, più esile e bassa delle compagne di reparto. È però la giocatrice più promettente del calcio femminile italiano, e lo si nota quando iniziano le partite.
Prima di diventare il numero 10 del Milan allenato da Carolina Morace, Giugliano ha giocato con le migliori squadre del campionato: Torres, Verona e Brescia. A soli 17 anni fu ingaggiata dall’Atletico Madrid, ma la sua esperienza in Spagna giunse troppo presto e durò soltanto poche settimane per difficoltà nell’ambientamento. Tornata in Italia è diventata una delle migliori registe offensive del campionato. A 21 anni è già molto dotata tecnicamente e portata alla creazione del gioco verso l’attacco, aiutata dal fisico brevilineo che le garantisce equilibrio e rapidità nei movimenti anche negli spazi più stretti. A detta di Morace, nelle ultime stagioni è migliorata molto anche nei contrasti e nel recupero della palla. Ai Mondiali in Francia ha giocato dall’inizio alla fine in tutte e tre le partite disputate, garantendo affidabilità, ritmi molto alti e sbagliando quasi niente.
Samantha Kerr / Australia
L’australiana Sam Kerr, protagonista del tradizionale spot pubblicitario estivo di Nike, era fra le giocatrici più attese ai Mondiali: non ha deluso le aspettative. L’attaccante dei Chicago Red Stars ha segnato l’unico gol nella sconfitta all’esordio contro l’Italia, poi non ha segnato contro il Brasile, ma ha propiziato due dei tre gol della rimonta, e infine ha portato la sua squadra agli ottavi di finale, da seconda classificata, segnando quattro gol alla Giamaica nell’ultimo turno dei gironi. Sa segnare in qualsiasi modo.
L’Australia era ritenuta una delle favorite del torneo. La sconfitta contro l’Italia ne ha ridimensionato il valore agli occhi del pubblico; le giocatrici però continuano a ritenersi tali, e con molta convinzione, soprattutto grazie al valore aggiunto da Kerr, probabilmente la contendente principale di Alex Morgan al titolo di miglior giocatrice del torneo.
Shanice van de Sanden / Olanda
L’Olanda è fra le nazionali arrivate in Francia con grandi ambizioni. Con la qualità e l’esperienza della sua rosa può ambire a un piazzamento fra le prime tre, nonostante sia solamente alla seconda partecipazione. L’attacco è il suo maggior punto di forza, grazie alla presenza di Vivianne Miedema, centravanti dell’Arsenal, Lieke Martens, esterna del Barcellona, e Shanice van de Sanden, esterna offensiva dell’Olympique Lione campione d’Europa, squadra in cui si divide la fascia destra con Delphine Cascarino.
Van de Sanden ha 26 anni ed è probabilmente una delle giocatrici più veloci di questo Mondiale. Nata e cresciuta a Utrecht con cinque fratelli in una famiglia di origini surinamesi – come tanti altri grandi calciatori olandesi – la sua carriera prese una svolta agli Europei del 2017 con il gol segnato nella sua città natale alla Norvegia nella partita inaugurale. L’Olanda finì poi per vincere quell’Europeo, e per la prima volta nella sua storia. In quel periodo Van de Sanden si era appena trasferita dal Twente al Liverpool: dopo l’Europeo venne ingaggiata dal Lione pluricampione d’Europa, cosa che già di per sé attesta il valore di una giocatrice europea, specialmente per le non-francesi.
Fran Kirby / Inghilterra
È il numero 10 dell’Inghilterra e probabilmente la calciatrice più amata dai tifosi inglesi. Gioca come attaccante nel Chelsea dal 2014, dopo essere cresciuta nel Reading, la squadra della città del Berkshire in cui è nata e cresciuta. Proprio con il Reading debuttò in prima squadra a sedici anni, rivelando subito un grande talento e delle caratteristiche da seconda punta. L’anno successivo, tuttavia, lasciò il calcio per problemi di depressione nati in seguito alla morte della madre: problemi che ha poi affrontato e di cui ora condivide il percorso, rivolgendosi in particolare modo agli adolescenti.
Tornò nella prima squadra femminile del Reading nel 2012 e riuscì a contribuire in modo decisivo alla promozione in seconda divisone, dove l’anno successivo fu anche miglior marcatrice. Le prestazioni le permisero di giocare la Coppa del Mondo del 2015 con l’Inghilterra, al termine della quale il Chelsea la comprò per una cifra mai specificata ma che i giornali inglesi ritengono essere fra le 40.000 e le 60.000 sterline: in tal caso un record per il calcio femminile britannico. Dopo tre anni di inserimento graduale, nel 2017 Kirby ha iniziato a giocare nel Chelsea con continuità venendo eletta miglior calciatrice inglese nella stagione 2017/18.
Wendie Renard / Francia
Renard è l’ennesima grande calciatrice del Mondiale proveniente dall’Olympique Lione. Nel club rodanese ci ha trascorso tutta la carriera, iniziata con il debutto nel 2006. È probabilmente la calciatrice più vincente presente ai Mondiali, dato che detiene 13 campionati francesi, 8 coppe nazionali e 6 Champions League (un record). Nei tredici anni passati al Lione ha messo insieme 213 presenze e 66 gol, tantissimi per un difensore centrale. Renard, che ha 28 anni e viene dal dipartimento d’oltremare della Martinica, è alta 1 metro e 87 centimetri. La sua altezza la rende praticamente insuperabile nel gioco aereo e le permette di segnare quanto un giocatore offensivo.
In questi Mondiali ospitati in casa è stata in campo dall’inizio alla fine in tutte le tre partite dei gironi. Ha segnato una doppietta all’esordio contro la Corea del Sud e un calcio di rigore alla Nigeria nell’ultimo turno, risultando sempre decisiva.
Nichelle Prince / Canada
Seguendo l’andamento del calcio internazionale degli ultimi anni, anche ai Mondiali femminili il ruolo dell’esterna offensiva è dove si trovano le giocatrici di maggior talento, quelle che spesso rendono le partite spettacolari. Cascarino e van de Sanden sono due esempi europei, mentre la canadese Nichelle Prince lo è fra le nordamericane. La sua nazionale ha una lunga tradizione ai Mondiali. Ha partecipato a sette edizioni su otto complessive e ha organizzato quella del 2015. Nelle edizioni organizzate al di fuori dell’Europa, tuttavia, non era mai riuscita a superare il primo turno.
In Francia ci è finalmente riuscita, e in molti sono stati sorpresi dal livello di preparazione della squadra canadese, che ora ambisce a ripetere o migliorare il terzo posto ottenuto alle Olimpiadi del 2016. Non sarà facile comunque, dato che fa una certa fatica a segnare con regolarità. Nichelle Prince è la giocatrice che ha avuto più occasioni — nonostante abbia giocato due partite su tre — e di norma rientra nel maggior numero di azioni da gol della squadra. È un’esterna veloce e soprattutto molto resistente. In una squadra ben organizzata ma abbastanza difensiva come il Canada, la sua presenza garantisce rapide transizioni in attacco e pericolosità sotto porta.