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  • Giovedì 20 giugno 2019

L’Unione Europea ha prorogato di un anno le sanzioni contro la Russia per l’annessione della Crimea

All'unanimità, quindi anche con il voto del governo italiano

Giuseppe Conte risponde ai giornalisti a Bruxelles prima del Consiglio europeo. (ANSA/CHIGI PALACE PRESS OFFICE/FILIPPO ATTILI)
Giuseppe Conte risponde ai giornalisti a Bruxelles prima del Consiglio europeo. (ANSA/CHIGI PALACE PRESS OFFICE/FILIPPO ATTILI)

Il Consiglio Europeo – l’organo che riunisce i capi di stato e di governo dell’Unione Europea – ha deciso di prorogare fino al 23 giugno 2020 le sanzioni introdotte in risposta all’annessione della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia nel 2014. La decisione è stata presa all’unanimità: vuol dire che ha votato a favore anche il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, nonostante i partiti di maggioranza – e soprattutto la Lega – abbiano più volte criticato le sanzioni e promesso la loro rimozione.

Il comunicato stampa diffuso dall’Unione Europea spiega nel dettaglio in cosa consistono le sanzioni:

– alle importazioni di prodotti originari della Crimea o di Sebastopoli nell’UE
– agli investimenti in Crimea o a Sebastopoli, vale a dire che nessun cittadino europeo e nessuna impresa con sede nell’UE può acquistare beni immobili o entità in Crimea, finanziare imprese della Crimea o fornire servizi correlati
– ai servizi turistici in Crimea e a Sebastopoli, in particolare le navi da crociera europee non possono fare scalo nei porti della penisola di Crimea, salvo in caso di emergenza
– alle esportazioni di determinati beni e tecnologie diretti a imprese della Crimea o destinati ad essere usati in Crimea nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia e concernenti la prospezione, l’esplorazione e la produzione di petrolio, gas e risorse minerali. È inoltre vietato fornire assistenza tecnica o servizi di intermediazione, di costruzione o di ingegneria relativi ad infrastrutture in detti settori.

Come affermato nella dichiarazione dell’alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza a nome dell’UE, del 17 marzo 2019, a cinque anni dall’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia, l’UE mantiene il suo fermo impegno a favore della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. L’UE non riconosce e continua a condannare tale violazione del diritto internazionale.

A partire dal marzo 2014 l’UE ha gradualmente imposto una serie di misure restrittive nei confronti della Russia in risposta a tale deliberata destabilizzazione dell’Ucraina, comprese le sanzioni rinnovate oggi. In risposta alla crisi in Ucraina sono in vigore altre misure dell’UE, tra cui:

– sanzioni economiche riguardanti settori specifici dell’economia russa, attualmente in vigore fino al 31 luglio 2019
– misure restrittive individuali, attualmente nei confronti di 170 persone e 44 entità, che sono soggette al congelamento dei beni e al divieto di viaggio in quanto le loro azioni hanno compromesso l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.