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  • Giovedì 20 giugno 2019

Storia di questa foto

Un fotografo di Dallas doveva fare foto di routine davanti al tribunale della città: invece si è trovato in mezzo a una sparatoria, a pochi metri dall'assalitore

La foto scattata lunedì da Tom Fox a Dallas
La foto scattata lunedì da Tom Fox a Dallas

Lunedì mattina Tom Fox, un 51enne esperto fotogiornalista con 29 anni di carriera al Dallas Morning News, il più letto giornale del Texas, aveva ricevuto un incarico piuttosto facile: andare al tribunale della città e aspettare l’arrivo dell’imputato in un processo per scattare una nuova foto per il suo giornale. L’arrivo del suo soggetto era previsto per le 9; Fox, che rientrava quel giorno dalle vacanze, era lì circa 20 minuti prima. Dopo aver chiacchierato con una delle guardie all’ingresso del tribunale, stava aspettando sul marciapiede semideserto quando ha sentito quello che inizialmente gli era sembrato il rumore di una marmitta che scoppiettava. In realtà, a pochi metri di distanza da lui, un uomo con il volto coperto e armato con un mitragliatore aveva cominciato a sparare contro la facciata del tribunale.

Dopo aver capito cosa stava succedendo, Fox ha cominciato a scattare. La sua carriera era stata fin lì relativamente tranquilla, come quella di molti fotografi di giornali locali, ma insieme ad alcuni suoi colleghi del Dallas Morning News Fox aveva anche vinto un premio Pulitzer per il lavoro nei giorni dell’uragano Katrina. La prima foto che ha scattato lunedì mostra due uomini che scappano di corsa nella direzione opposta al punto da cui provenivano gli spari. Uno dei due uomini era una delle guardie giurate con cui Fox aveva scherzato pochi minuti prima, quando era ancora tutto calmo ed ordinario.

Fox ha cercato di trovare un riparo, ma prima si è inginocchiato ancora una volta per scattare un’altra fotografia. Ha visto movimento in fondo al marciapiede, a qualche decina di metri di distanza da lui, e ha guardato nel mirino della sua macchina fotografica, usando l’obiettivo più lungo che aveva. A occhio nudo non aveva capito bene cosa stesse vedendo, ma con l’ingrandimento della macchina fotografica se ne è reso conto: davanti a lui, con il volto coperto, un giubbotto antiproiettili e una cintura piena di munizioni, c’era l’uomo che stava sparando, con il mitragliatore in mano.

Fox ha capito che l’uomo lo aveva visto. Dopo aver scattato la foto si è alzato e si è nascosto dietro una delle colonne lungo la facciata del tribunale, cercando di togliersi dalla linea di fuoco. L’assalitore ha sparato nella sua direzione e Fox ha poi raccontato di aver visto i frammenti di muro che si staccavano dove arrivavano i proiettili, intorno a lui. Pochi istanti dopo, hanno cominciato ad arrivare gli agenti di polizia. Fox ha indicato loro la direzione in cui si trovava l’assalitore, poi ha attraversato la strada e si è nascosto con altre persone dietro un’auto parcheggiata. Lì ha aspettato che finisse tutto: l’assalitore, un ex soldato 22enne, è stato ucciso dalla polizia in una sparatoria e le ragioni del suo assalto non sono ancora state chiarite. Nessuno, oltre all’assalitore, è stato ferito. Tutto quello che è successo si vede anche in un breve video, che Fox ha iniziato a registrare quando sono cominciati gli spari.


Fox ha raccontato di aver temuto di morire, mentre si nascondeva dietro la colonna del palazzo del tribunale e sentiva gli spari colpire i muri vicino a lui. Non vedeva più l’assalitore e non sapeva dove si trovasse e cosa stesse facendo, ma si era convinto che da un momento all’altro lo avrebbe trovato e ucciso. Una foto scattata da qualcuno in uno degli edifici intorno mostra quanto vicino l’assalitore sia arrivato a Fox: era a 8 metri da lui.

Dopo la sparatoria, Fox ha usato il suo cellulare per scattare delle foto allo schermo della sua macchina fotografica e inviarle subito in redazione. Poi è rientrato, ha consegnato i file originali, ha scaricato il video che aveva girato poco prima e ha consegnato anche quello. Martedì, si è preso un giorno libero: per parlare con le decine di giornalisti che lo volevano intervistare e per riprendersi dallo spavento.