Michel Platini è stato fermato dalla polizia francese
L'ex presidente della UEFA è stato interrogato a Parigi nell'ambito delle indagini sulla contestata assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar
Martedì mattina l’ex calciatore francese ed ex presidente della UEFA, Michel Platini, è stato fermato e interrogato dalla polizia francese nel comune di Nanterre, vicino a Parigi, nell’ambito delle indagini sull’assegnazione dei Mondiali di calcio del 2022 al Qatar. Le autorità francesi non hanno diffuso ulteriori informazioni, in quanto non autorizzate a diffondere informazioni su un’indagine iniziata due anni fa e tuttora in corso. Secondo il sito Mediapart, che ha riportato per primo la notizia, fra gli altri cittadini francesi coinvolti nel caso ci sarebbe Claude Gueant, ex capo del personale dell’ex presidente Nicolas Sarkozy. Platini si è detto totalmente estraneo alle indagini.
L’interrogatorio potrebbe aver riguardato un fatto ammesso in passato dallo stesso Platini e risalente al novembre del 2010, quando pranzò all’Eliseo insieme all’allora presidente Sarkozy e all’emiro qatariota Tamim bin Hamad Al Thani. L’incontro fra i tre si tenne a circa un mese di distanza dall’assegnazione dei Mondiali FIFA.
Il Qatar ottenne l’organizzazione dei Mondiali nel 2010, battendo la concorrenza di Stati Uniti, Australia, Corea del Sud e Giappone. L’assegnazione fu contestata e in molti accusarono i dirigenti della FIFA di aver venduto l’organizzazione a un paese ancora senza infrastrutture e con un clima non adatto allo svolgimento di un torneo (si giocherà infatti in inverno), nonostante le altre candidature — in particolare quella degli Stati Uniti — fossero più adatte. Dall’assegnazione dei Mondiali al Qatar nacquero le inchieste che portarono all’azzeramento dei vertici della FIFA, accusati e in molti casi condannati per corruzione. Negli ultimi anni, inoltre, centinaia di operai stranieri sfruttati dal comitato organizzatore qatariota sono morti nella costruzione degli impianti per la manifestazione.
Platini, ex fuoriclasse della Juventus, non è più il presidente della UEFA, l’organo che governa il calcio professionistico europeo, da ormai tre anni. Nel 2016 annunciò le dimissioni dopo che il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ridusse la sua squalifica per violazione del codice etico della FIFA da 6 a 4 anni: il mandato di Platini sarebbe scaduto nel 2019 e anche con la riduzione della squalifica non avrebbe più potuto svolgere i suoi compiti da presidente.
Nel dicembre 2015 era stato giudicato colpevole di violazione del codice etico insieme a Sepp Blatter, l’allora presidente della FIFA. Entrambi erano stati sospesi per otto anni con effetto immediato. La decisione di sospenderli era arrivata in seguito a un’inchiesta del reparto investigativo del Comitato etico della FIFA, a sua volta avviata dopo l’apertura di un’indagine giudiziaria su Blatter per gestione fraudolenta e appropriazione indebita. Il Comitato etico aveva giudicato non valido l’accordo verbale che Platini e Blatter ritenevano come base legale del pagamento di 2 milioni di euro ricevuti da Platini nel 2011. Secondo l’inchiesta condotta in Svizzera quei soldi erano stati pattuiti come tangente.