Il CEO di Boeing ha ammesso di aver commesso “un errore” con la spia che segnalava il guasto che potrebbe aver causato gli incidenti ai 737 MAX

Il muso di un Boeing 737 MAX 8 (Cameron Spencer/Getty Images)
Il muso di un Boeing 737 MAX 8 (Cameron Spencer/Getty Images)

Dennis Muilenburg, CEO di Boeing, ha ammesso di aver commesso «un errore» nell’implementazione del sistema che segnalava con una spia luminosa eventuali guasti ai due sensori il cui malfunzionamento si pensa sia stato alla base degli incidenti ai voli ET302, caduto a marzo in Etiopia, e LNI610, caduto a ottobre in Indonesia. I sensori servivano a misurare l’inclinazione dell’aereo, e da essi dipendeva l’innesco di un sistema antistallo introdotto da Boeing sui modelli 737 MAX senza comunicarlo sufficientemente alle compagnie aeree e ai piloti. Muilenburg, parlando all’importante evento di settore Paris Air Show, ha sostenuto che Boeing pensava che la luce che segnalava i guasti ai sensori fosse di serie su tutti i 737 MAX, quando in realtà era un sistema di sicurezza opzionale, che la maggior parte degli aerei, tra cui quelli caduti, non aveva installato.

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