Oggi si vota a Cagliari
Tre candidati sindaci si contendono il capoluogo sardo dove negli ultimi anni la sinistra è sempre andata bene (anche quando nel resto del paese la situazione era difficile)
Oggi a Cagliari si vota per scegliere il nuovo sindaco della città, dopo che Massimo Zedda, sindaco di centrosinistra eletto per la prima volta nel 2011, si è dimesso per diventare consigliere regionale (si era candidato alla presidenza ma era stato sconfitto dal candidato del centrodestra, Christian Solinas). I principali candidati alla sua successione sono Francesca Ghirra, ex assessore all’Urbanistica nella giunta Zedda; Paolo Truzzu, esponente di Fratelli d’Italia e candidato del centrodestra; e infine l’ambientalista indipendente Angelo Cremone, della lista Verdes per Cagliari Pulita.
Il Movimento 5 Stelle non si è presentato dopo che ha ritirato il simbolo al suo candidato, il cardiologo Alessandro Murenu. Il ritiro è stato deciso dopo che si sono scoperte le opinioni molto conservatrici sull’aborto e contro le unioni civili che Murenu aveva espresso sui social network.
Non sono stati fatti sondaggi pubblici sul voto a Cagliari, ma è possibile farsi un’idea approssimativa della consistenza degli schieramenti guardando ai risultati delle numerose elezioni che si sono disputate negli ultimi mesi. L’elemento che emerge è che a Cagliari il centrosinistra e il PD sono arrivati quasi sempre per primi.
Alle elezioni regionali dello scorso febbraio, per esempio, il centrosinistra è stato la prima coalizione in città, con il 44,38 per cento dei voti, seguito a breve distanza dal centrodestra con il 40,9 per cento (il Movimento arrivò soltanto terzo e molto lontano, con poco più del 9 per cento dei voti).
Alle elezioni europee del 26 maggio il Partito Democratico è arrivato primo con il 33 per cento dei voti, mentre la Lega si è fermata al 22 per cento e il Movimento 5 Stelle al 19 per cento. Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno preso insieme più del 17 per cento, mentre gli alleati del PD – Sinistra, Verdi e +Europa – complessivamente sono riusciti a raccogliere poco meno del 9 per cento dei voti. A gennaio, alle elezioni suppletive per eleggere il sostituto di un deputato del Movimento 5 Stelle dimissionario, il centrosinistra aveva ottenuto oltre il 40 per cento dei voti (ma con un’affluenza di poco superiore al 15 per cento).
Questi numeri e la tradizionale forza del centrosinistra nelle competizioni locali sembrano mettere la candidata Ghirra, 41 anni, assessore della giunta uscente guidata da Zedda, in una buona posizione per conquistare il comune. «A Cagliari il centrosinistra continua a vincere in tutte le tornate elettorali, anche quando in generale l’andamento non è dei più favorevoli», ha detto Ghirra. A sostenerla è arrivato in città anche Nicola Zingaretti, il segretario del PD.
Truzzu, il principale avversario di Ghirra, è un consigliere regionale di Fratelli d’Italia, scelto come candidato a sindaco di Cagliari in seguito all’accordo raggiunto nel centrodestra tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia. Truzzo ha 47 anni ed è un nome piuttosto noto in città, anche se diversi giornali scrivono che la sua candidatura ha generato qualche malumore nel centrodestra locale, risentito per una scelta che appare imposta da Roma.
Il terzo candidato, il verde indipendente Angelo Cremone, era stato inizialmente escluso per non aver raccolto un numero sufficiente di firme valide, ma è stato successivamente riammesso dal TAR. Cremone, un ambientalista che chiede di spostare la movida notturna dal centro della città alla zona della fiera, è particolarmente critico verso l’introduzione della rete 5G, che secondo lui rischia di causare danni alle persone e la cui sperimentazione dovrebbe essere impedita in città (un’affermazione completamente infondata: in realtà i dati e le ricerche svolte finora dicono che il 5G porrà meno rischi per la salute di quelli già estremamente bassi delle precedenti tecnologie cellulari).
Il tema su cui si è più concentrata la campagna elettorale è l’eredità degli otto anni in cui la città è stata guidata da Zedda. In particolare quali sono stati gli effetti della raccolta differenziata, criticata in particolare da Truzzu che su questo tema ha aperto la campagna elettorale, e quelli della pedonalizzazione di alcune vie del centro. Se nessuno dei tre candidati dovesse ottenere il 50 per cento più uno dei voti, il prossimo 30 giugno sarà disputato un secondo turno di ballottaggio tra i due candidati più votati.