La nave Sea Watch 3 ha soccorso 52 migranti al largo della Libia
Ha detto di aver agito «come il diritto internazionale impone», dopo che la «cosiddetta guardia costiera libica» non aveva fatto niente
L’equipaggio della nave Sea Watch 3, che batte bandiera olandese e appartiene alla ong tedesca Sea Watch, ha fatto sapere di aver soccorso 52 migranti che si trovavano su un gommone al largo della Libia. Le persone, ha spiegato l’account Twitter di Sea Watch, erano state avvistate questa mattina da un aereo di ricognizione. Un tweet di Sea Watch spiega anche che «la cosiddetta guardia costiera libica» aveva detto che avrebbe provveduto al soccorso ma che così non è stato e quindi l’equipaggio della nave ha «proceduto al salvataggio come il diritto internazionale impone».
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato la notizia dicendo ad alcuni giornalisti che il soccorso è avvenuto «non rispettando le indicazioni della Guardia costiera libica» e che si tratta quindi «dell’ennesimo atto di pirateria di un’organizzazione fuorilegge». Salvini, con parole non particolarmente diverse da quelle pronunciate in passato per situazioni simili, ha detto: «Se vogliono venire in Italia evidentemente non vogliono salvare vite ma infrangere la legge» e ha aggiunto che, secondo lui, «è evidente il collegamento tra scafisti e alcune ong».
La cosidetta guardia costiera libica successivamente comunicava di aver assunto il coordinamento del caso. Giunti sulla scena, priva di alcun assetto di soccorso, abbiamo proceduto al salvataggio come il diritto internazionale impone. I naufraghi sono ora a bordo della #SeaWatch.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) June 12, 2019
La Sea Watch 3 era tornata in mare pochi giorni fa, dopo che a inizio giugno ne era stato disposto il dissequestro. Il sequestro, invece, era stato deciso il 19 maggio, dopo che la nave aveva salvato e trasferito su una nave della Guardia Costiera 47 migranti soccorsi in mare. La nave era stata sequestrata all’interno di un’indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed era stata fatta tornare in mare quando erano terminate le esigenze di raccolta delle prove. Della Sea Watch si iniziò a parlare molto tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, quando per conseguenza delle decisioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini 47 migranti restarono per due settimane a bordo della nave, prima che venisse loro permesso di sbarcare a Catania.