Come scegliere una borraccia (e usare meno plastica)

Quattro buone alternative alle bottigliette usa e getta: due di acciaio, una di vetro e una di plastica ma durevole

Quello sulle borracce è uno degli articoli di maggior successo della sezione Consumismi del Post: non sapremmo dire come mai, ma forse dipende dalla recente grande attenzione all’uso della plastica e al suo impatto ambientale. Negli ultimi anni se ne è parlato molto e molti paesi (e alcune aziende) hanno introdotto misure per ridurre la quantità di oggetti di plastica usa e getta in circolazione. In Italia il primo grosso cambiamento ha coinvolto i sacchetti per la spesa e più di recente ne è arrivato uno sui cotton fioc; dal 2021 poi in tutta l’Unione Europea non si potranno più vendere molti altri prodotti di plastica usa e getta. Il prossimo obiettivo delle campagne ambientaliste su questo tema è molto più ambizioso: riguarda le bottiglie di plastica. Per questo i vostri amici e colleghi ecologisti potrebbero avervi consigliato di andare in giro con una borraccia.

Dall’anno scorso, quando era uscita la prima guida del Post all’acquisto di una borraccia, Wirecutter, l’affidabile sito di recensioni del New York Times che usiamo come punto di riferimento, ha cambiato la propria classifica sulle borracce (basata su cinque anni di test, su circa 90 modelli disponibili negli Stati Uniti) perché le nuove versioni di quella in cima, Klean Kanteen, si sono dimostrate non ermetiche. Abbiamo inserito nella lista anche una borraccia italiana, molto usata e apprezzata dai redattori del Post.

Come scegliere una borraccia
Tutte le guide all’acquisto di borracce tengono conto di queste diverse caratteristiche per valutarne l’affidabilità: la resistenza, il diametro del collo (non deve essere troppo grande, per evitare di sbrodolarsi), la facilità di apertura, l’isolamento termico, la possibilità di lavarla in lavastoviglie o comunque l’essere facilmente lavabile, l’ermeticità, la capacità e il peso, visto che le si porta in borse e zaini. Il peso dipende dal materiale, un’altra delle caratteristiche di cui tenere conto: ci sono borracce di acciaio, di plastica e di vetro. Quelle della prima categoria poi si dividono tra quelle termicamente isolate (o coibentate), che hanno un secondo involucro interno, e quelle no. Le prime sono più adatte se volete usarle anche per trasportare bevande calde, non solo perché le conservano tali per ore, ma anche perché mantengono la propria superficie esterna a temperatura ambiente anche se contengono tè quasi bollente.

Poi c’è l’aspetto estetico, che per alcuni è importante se non determinante. In generale però per scegliere una borraccia dovete avere chiaro l’uso che ne farete, per esempio se volete usarla sia per trasportare bevande fredde che bevande calde. Tutte quelle citate in questo articolo sono da almeno mezzo litro ma meno di un litro, una quantità d’acqua sufficiente a idratarvi per diverse ore ma non eccessivamente pesante da trasportare.

La migliore borraccia che potete comprare secondo Wirecutter
È la Hydro Flask Standard da 621 millilitri, una borraccia di acciaio coibentato con un tappo di plastica. Per Wirecutter è la borraccia più affidabile e versatile, anche perché ha una bocca abbastanza larga per far passare dei cubetti di ghiaccio ma non troppo da facilitare gli sbrodolamenti. Tiene l’acqua fresca (o una tisana calda) per almeno 17 ore ma soprattutto ha superato brillantemente il test di ermeticità: i redattori del sito hanno riempito tutte le borracce testate di acqua mista a colorante, poi le hanno lasciate per una notte in posizione orizzontale su un panno assorbente e il mattino dopo hanno controllato da quali ci fossero stati sgocciolamenti; dalla Hydro Flask nessuno. È disponibile in vari colori e anche in altri formati e con diversi tappi; Wirecutter consiglia di comprarla con quello “flex”, perché ha una maniglia con cui tenerla in mano. Un vantaggio delle borracce in acciaio in generale: per come vengono fatte, non conservano odori e sapori dei liquidi che hanno contenuto.

Un difetto: non si può lavare in lavastoviglie perché il doppio involucro potrebbe danneggiarsi e scolorire sulla superficie esterna con il calore dei lavaggi. Un altro lato negativo: il sito di Hydro Flask non spedisce in Italia, nemmeno quello britannico. Su Amazon questa borraccia è venduta da alcuni rivenditori, anche con spedizione Prime, ma attualmente solo nei modelli da 532 millilitri (poco più di mezzo litro) o 710. Hanno un prezzo che si aggira tra i 35 euro (analogo a quello americano) e i 50 (esagerato).

La migliore borraccia di vetro
Le borracce di vetro sono più pesanti di quelle di acciaio e di plastica e non mantengono bene la temperatura, ma qualcuno le preferisce perché il vetro non dà nessun retrogusto all’acqua e perché è più piacevole bere dal vetro (del resto beviamo da bicchieri di vetro). Un altro vantaggio delle borracce di vetro è che possono essere lavate in lavastoviglie.

La borraccia di vetro preferita dai redattori di Wirecutter è la Purifyou Premium da 650 millilitri. È fatta di vetro borosilicato e per questo resiste agli sbalzi di temperatura meglio del vetro comune. Ha una guaina di silicone che la rende meno scivolosa e uno strato di acciaio sotto il tappo che evita che l’acqua venga in contatto con la plastica. C’è in tanti colori, come tutte le altre borracce ed è disponibile anche in altri formati: da 350 millilitri e da 950. Sul sito italiano di Amazon si trova a prezzi variabili a seconda del venditore, anche a 20 euro.

La migliore di plastica
Questa non è cambiata dall’anno scorso: è la borraccia Intak da 710 millilitri. In generale le borracce di plastica costano meno di quelle di acciaio: questa la trovate a 15 euro su Amazon. Un altro vantaggio delle borracce di plastica, se ve ne serve una per quando fate sport, è che sono meno scivolose quando avete le mani sudate: questa lo è in particolare, per come è disegnata la sua superficie. Inoltre ha un misurino che vi consente di sapere quanta acqua avete bevuto, se vi interessa. Per i recensori di Wirecutter è quella con la chiusura ermetica migliore e una di quelle preferite nei test fatti da due sessantenni con l’artrite. Si può lavare in lavastoviglie, tappo compreso, ma il vantaggio principale (delle borracce di plastica) è che pesa meno delle altre: un lato positivo da tenere in considerazione se, per come e dove la userete, l’isolamento termico non sarà tra le vostre priorità. Costa 15 euro su Amazon.

Una borraccia molto usata nella redazione del Post
Quattro redattori del Post usano con soddisfazione e da tempo alcuni modelli di borraccia di 24Bottles, un’azienda italiana che esiste dal 2013. Sono borracce di acciaio, con tappo in acciaio (quindi probabilmente sarebbero approvate dai redattori di Wirceutter più sensibili al gusto), e sono disponibili sia in una versione semplice (modello “Urban”) che in una coibentata (modello “Clima”). Disponibili in tantissimi colori e in alcuni casi “brandizzate” da marchi di moda, hanno prezzi variabili a seconda del modello e della capacità: le Urban base da mezzo litro costano 20 euro sul sito di 24Bottles, 25 euro su Amazon; le Clima base da mezzo litro costano 35 euro, sia sul sito di 24Bottles che su Amazon. Abbiamo replicato il test per l’ermeticità lasciando una 24Bottles distesa su un panno assorbente per una giornata: nemmeno una piccola goccia del tè che conteneva è uscita.

Sulla superficie del modello Urban c’è scritto “-0,08”: sta per “meno 0,08 chilogrammi di CO2” perché è stato calcolato che questa è la quantità di anidride carbonica che si disperde nell’atmosfera per produrre una singola bottiglia di plastica monouso. 24Bottles peraltro si impegna a piantare foreste per rendere a impatto zero la propria produzione di borracce.

Inoltre abbiamo verificato che una bevanda calda rimane tale, nella Clima, molto a lungo: dopo 12 ore un tè che si definirebbe “bollente” colloquialmente lo era ancora; dopo 24 ore era ancora piacevolmente tiepido. Solo la parte finale del collo e il tappo (se capovolta) erano caldi al tatto, non arrivando la coibentazione fino lì. Uno dei vantaggi di questo tipo di borracce è che non si crea condensa sulla parete esterna a causa della differenza di temperatura tra dentro e fuori e quindi è meno scivoloso. Mettere una Clima nella lavastoviglie però, come nel caso delle altre borracce coibentate, può danneggiarla, e invalida anche la garanzia. Lo stesso vale per le Urban con l’esterno colorato, ma solo perché il calore della lavastoviglie può danneggiare l’esterno.

L’unico piccolo difetto delle 24Bottles, che ci sentiamo di segnalare alle persone con un udito sensibilissimo, è che avvitare il tappo produce il rumore che si sente quando due superfici metalliche sfregano tra loro. Ma passa in un attimo.

Come si puliscono le borracce
Wirecutter consiglia anche un kit per la pulizia delle borracce, a marchio Oxo, composto da una lunga spazzola, uno scovolino sottile (adatto anche alle cannucce riutilizzabili) e uno ad anello per i tappi. Si può anche lavare in lavastoviglie. Un’accortezza: cercandolo su Amazon ci siamo accorti che è uno di quei prodotti per cui partendo da una ricerca come “kit per pulire bottiglie” lo si trova (con le stesse immagini promozionali di Oxo) con un altro marchio, a un prezzo minore. Questo è quello originale, costa 13 euro.

Perché ha senso usare una borraccia
Usando un contenitore riutilizzabile, invece che una nuova bottiglietta ogni giorno, potete ridurre il vostro consumo di plastica. Alcune persone riutilizzano la stessa bottiglietta d’acqua usa e getta più volte, ma questa pratica è sconsigliabile: anche se forse non per le ragioni che pensate.

In giro su internet potreste leggere che non è bene riutilizzare le bottigliette di plastica perché queste col tempo perderebbero sostanze chimiche rilasciandole nell’acqua, ma non è proprio così. La gran parte di questi timori si riferisce al bisfenolo A (BPA), una sostanza a lungo considerata potenzialmente pericolosa ma i cui effetti negativi non sono mai stati dimostrati: l’anno scorso uno studio commissionato da un’agenzia governativa degli Stati Uniti concluse che i suoi effetti sono minimi e potrebbero anche essere casuali, mentre l’Unione Europea dice che «non pone alcun rischio per la salute dei consumatori di alcuna fascia di età (compresi feti, neonati e adolescenti) ai livelli di esposizione correnti». Inoltre le bottigliette di plastica in cui siamo soliti conservare l’acqua sono fatte di polietilene tereftalato (PET), che non contiene bisfenolo A. Quelle bottigliette possono rilasciare antimonio, un elemento chimico nocivo in certe concentrazioni, ma in una quantità molto al di sotto delle soglie di sicurezza anche se usate a lungo e tenute al caldo.

La ragione per cui è preferibile usare una borraccia non c’entra con le sostanze chimiche rilasciate dalla plastica ma con la possibile proliferazione di batteri. Le bottiglie di plastica usa e getta sono pensate per essere buttate via (e riciclate) dopo il primo utilizzo, per questo non è previsto che siano facili da pulire e asciugare, né che siano a prova di graffi: i batteri possono trovare un ambiente ospitale alla loro formazione in piccolissimi anfratti. Non bisogna allarmarsi: se avete bevuto anche dieci volte dalla stessa bottiglietta di plastica riempiendola ogni volta con l’acqua del rubinetto, non vuol dire che avete messo a rischio la vostra salute. Diciamo però che a lungo termine è più consigliabile usare una borraccia pensata appositamente per l’utilizzo ripetuto. L’importante è lavarla spesso – anche se dentro ci mettete soltanto dell’acqua – e nel modo giusto.

Perché ha senso bere l’acqua del rubinetto
Se ciò che vi trattiene dall’usare una borraccia è la qualità dell’acqua degli acquedotti, potete stare tranquilli: è potabile e non meno salubre di quella venduta in bottiglia. Ha caratteristiche diverse a seconda della zona in cui vivete: in base al territorio in cui si trova la falda da cui proviene, può avere una concentrazione maggiore o minore di elementi come calcio, magnesio e sodio.

In ogni caso passando per l’acquedotto viene potabilizzata e controllata in modo da rispettare i parametri del decreto legislativo 31 del 2 febbraio 2001, scritto sulla base delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): per molte delle sostanze che possono essere contenute nell’acqua potabile ci sono limiti di concentrazione; anche elementi come l’arsenico, che sappiamo essere dannosi, non fanno male se presenti in quantità bassissime. Quindi il 30 per cento dei consumatori di acqua minerale italiani che secondo i sondaggi del Censis la beve perché «fa bene alla salute» e il 28 per cento che la beve perché «è sicura» ha ragione, ma per le stesse ragioni potrebbe anche bere l’acqua di rubinetto.

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Disclaimer: su alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismiil Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi – che potrebbero variare di giorno in giorno rispetto a quelli indicati, in base alle offerte. Ma potete anche cercarli su Google.

Le borracce piatte sono meglio di quelle cilindriche?