La compagnia aerea Air New Zealand non vieterà più ai propri dipendenti di avere tatuaggi
La compagnia aerea neozelandese Air New Zealand ha deciso di rimuovere il divieto per i suoi dipendenti di avere tatuaggi visibili quando indossano le uniformi. A partire dall’1 settembre sia i nuovi impiegati della compagnia che quelli che già vi lavorano potranno avere tatuaggi sul corpo o sul volto, a condizione che non siano “offensivi”. La decisione è arrivata dopo che la compagnia era stata criticata perché il divieto di avere tatuaggi discriminava le persone di etnia Maori, che costituiscono circa il 15 per cento della popolazione della Nuova Zelanda, per le quali i tatuaggi – e in particolare il moko, un tipo di tatuaggio facciale – sono parte della cultura e della tradizione.
«Sono estremamente orgoglioso di questo annuncio, che rafforza la nostra posizione in prima linea tra le compagnie aeree nell’abbracciare la diversità e nel consentire ai dipendenti di esprimere la propria individualità o il proprio patrimonio culturale», ha detto Christopher Luxon, CEO della compagnia. «Vogliamo che i nostri impiegati (personale di bordo, piloti e addetti ai clienti in aeroporto) abbiano per la prima volta la libertà di avere tatuaggi visibili non offensivi anche quando indossano le proprie uniformi».
La compagnia ha detto di aver preso questa decisione dopo aver svolto cinque mesi di ricerche, da cui è risultato che un adulto su cinque in Nuova Zelanda ha almeno un tatuaggio, e che più del 35 per cento delle persone con meno di 30 anni è tatuato. Un portavoce della compagnia ha spiegato che d’ora in avanti i tatuaggi verranno giudicati alla pari del linguaggio, e che ci sarà una commissione che dovrà valutare quando un tatuaggio può risultare offensivo e quando no.