La pagina Wikipedia di Trump è un campo di battaglia
È la più visitata al mondo tra quelle che riguardano una sola persona, e aggiornarla richiede un lavoraccio di sorveglianza e mediazioni: Slate ha raccontato come funziona
La pagina Wikipedia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump è la più visitata del mondo, tra quelle dedicate a una persona: a gennaio è stata vista 156 milioni di volte, 30 milioni in più di quella del suo predecessore Barack Obama. Per motivi piuttosto ovvi – il sistema alla base di Wikipedia, cioè la possibilità per tutti gli utenti, con alcuni vincoli e limitazioni, di contribuire al suo contenuto – è però molto difficile da gestire, e ha provocato discussioni e polemiche nella comunità di persone che si occupano con regolarità di modificare e creare le voci dell’enciclopedia online, noti come “wikipediani”. Aaron Mak ne ha intervistati alcuni, e ha raccontato su Slate alcuni aneddoti e funzionamenti nascosti di quella che definisce «una zona di guerra».
La maggior parte delle pagine di Wikipedia possono essere modificate più o meno da chiunque, a patto che vengano rispettate le linee guida che servono a mantenere (o a cercare di mantenere) le voci oggettive e neutrali. Ovviamente esistono dei correttivi, meccanismi che servono a prevenire per quanto possibile interventi interessati o in malafede: per esempio bot automatici che correggono volgarità, limitazioni al numero di volte in cui un utente può intervenire sulle modifiche apportate da un altro utente, punizioni per chi utilizza account multipli. Buona parte dei controlli di questo tipo, poi, è affidata agli stessi utenti dell’enciclopedia.
Nel caso della voce in inglese di Donald Trump, però, le cose sono più complicate. Mak spiega che chiunque può richiedere una modifica, ma spetta ad alcuni utenti con un certo grado di anzianità – almeno 30 giorni di attività e 500 modifiche precedenti – decidere se accettarle o meno. Wikipedia – tutta, non solo la pagina di Trump – prevede un certo numero di “amministratori”, utenti che si candidano volontari e vengono eletti per detenere poteri speciali che consentono loro di cancellare pagine, intervenire tempestivamente per cancellare alcune modifiche e bloccare altri utenti.
Ma anche questi utenti sono subordinati gerarchicamente ad altri: esiste infatti un organismo chiamato Comitato dell’Arbitrariato, composto da 13 utenti scelti annualmente e che funziona un po’ come Corte di Cassazione di Wikipedia, con il potere di prendere le decisioni finali sulle cose che regolano il funzionamento dell’enciclopedia. Per la pagina di Trump, inoltre, esiste un comitato editoriale non ufficiale, spiega Mak, che cerca di mantenere l’integrità della voce.
Questo sistema è stato pensato per le molte pagine divisive e controverse presenti su Wikipedia, da quella sul conflitto israelo-palestinese a quella su George Soros. Quello che succede sulla pagina di Trump è simile a quello che succede per molti altri temi, con la differenza sostanziale che è la più visitata di tutte. È essenzialmente una biografia, di cui solo il 30 per cento riguarda la presidenza, ed è piena di rimandi ad altre pagine di approfondimento, dal rapporto di Trump coi social network a quello con il razzismo. Dalla sua creazione è stata modificata circa 28mila volte, ma le cose si sono fatte più complicate da quando Trump è diventato presidente degli Stati Uniti.
Lo scorso novembre, per esempio, la pagina fu modificata da alcuni hacker che avevano ottenuto gli accessi degli utenti con le abilitazioni per modificare la pagina senza essere sottoposti a controlli: la foto di Trump fu sostituita con l’immagine di un pene, che quindi fu per un po’ mostrato a chiunque cercasse informazioni sul presidente degli Stati Uniti su internet. La pagina fu quindi messa sotto un regime speciale che ne consentiva le modifiche soltanto agli amministratori: una procedura piuttosto rara, impiegata per esempio per le pagine sul Corano o sulla sparatoria alla Virginia Tech del 2007. Per la maggior parte del tempo, spiega Mak, la pagina è impostata in modo che anche le modifiche più piccole, per esempio per la punteggiatura o per errori ortografici, debbano essere approvate da utenti con un certo grado di anzianità.
La maggior parte delle discussioni avviene per i primi quattro paragrafi, quelli introduttivi, che descrivono molto sinteticamente la figura di Trump: cioè quelli che vengono letti dalla maggior parte delle persone che capitano sulla pagina. Il terzo, per esempio, dice che «molti dei suoi commenti sono stati descritti come implicitamente razzisti o razzisti»: e per quanto Trump per anni abbia sostenuto che Obama fosse nato in Africa senza nessuna prova, e in un incontro privato definì alcuni paesi caraibici e africani «posti di merda», e prende di mira spesso e volentieri persone non bianche, anche questa frase è stata oggetto di lunghe discussioni e proteste.
Il problema è strettamente legato al fatto che quelle che Wikipedia indica come fonti autorevoli, per esempio il New York Times o il Washington Post, sono considerate da molti utenti come faziose e divulgatrici di bufale, come del resto le ha più volte definite lo stesso Trump.
Ma il rapporto tra la pagina Wikipedia di Trump e i media americani è complicato anche per una ragione più sottile. Mak racconta per esempio di quando, nel luglio del 2018, Trump smentì i suoi stessi servizi segreti durante una conferenza stampa con il presidente russo Vladimir Putin. Fu un episodio molto controverso e raccontato dai media, per il quale i commentatori usarono parole molto severe: Trump fu criticato anche da molti conservatori, e dovette ricorrere a una goffa smentita il giorno successivo. Molti utenti di Wikipedia sostennero che l’episodio dovesse essere tempestivamente incluso nella pagina su Trump, ma altri sostennero che avesse scarso valore enciclopedico, e che la pagina dovesse astenersi dal rincorrere la dichiarazione più controversa del presidente come stavano facendo i media.
Potrebbe sembrare uno scontro ideologico come gli altri, ma in realtà è un dibattito che nasconde almeno in parte quello su cosa debba essere Wikipedia, e su quanto debba essere aggiornata tempestivamente con il rischio di accumulare fatti e aneddoti che col passare del tempo perdono importanza, se messi in prospettiva storica: una tendenza identificata dalle stesse linee guida di Wikipedia, che la chiamano “recentismo”. Alla fine gli utenti del “comitato editoriale” della pagina di Trump misero ai voti la questione della conferenza stampa con Putin, senza che nessuna delle due alternative ottenesse una larga maggioranza: decisero infine di includere l’informazione sulla pagina.