Cosa sta facendo Google per il guaio Huawei
Il Financial Times racconta di pressioni sul governo statunitense per evitare la messa al bando completa, perché una versione alternativa di Android sarebbe meno sicura
A due settimane di distanza dalla sospensione della licenza Android per Huawei, Google sta lavorando per convincere il governo degli Stati Uniti a rivedere le sue decisioni sull’azienda tecnologica cinese, uno dei suoi più importanti clienti per la distribuzione del sistema operativo per smartphone. Secondo alcune fonti consultate dal Financial Times, diversi manager di Google stanno provando a convincere l’amministrazione Trump a evitare una completa messa al bando di Huawei, che potrebbe portare a numerose e impreviste conseguenze per la stessa sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Dopo avere accusato per mesi Huawei di fare spionaggio per conto del governo cinese, senza però portare prove concrete, a fine maggio il governo degli Stati Uniti ha imposto ulteriori restrizioni, costringendo le società statunitensi a interrompere buona parte dei loro rapporti commerciali con l’azienda cinese, il secondo più grande produttore di smartphone al mondo. Le limitazioni hanno reso necessaria la sospensione della licenza Android, che consentiva a Huawei di installare sui suoi smartphone la versione del sistema operativo curata direttamente da Google e che dà accesso a buona parte dei suoi servizi, compreso lo store dal quale scaricare le applicazioni.
Nei giorni seguenti, il governo statunitense ha poi concesso un rinvio delle limitazioni più severe fino a luglio, consentendo a Huawei di proseguire a fornire assistenza e aggiornamenti per i suoi smartphone basati su Android. A oggi non ci sono però notizie circa la possibilità di un ulteriore rinvio e Google, come altre società con stretti rapporti con Huawei, si sta muovendo per influenzare le prossime scelte del governo ed evitare di perdere un cliente molto importante.
Secondo il Financial Times, Google vorrebbe evitare di trovarsi nelle condizioni di non potere più fornire gli aggiornamenti per Android a Huawei, inducendo l’azienda a sviluppare una propria versione alternativa di Android sulla quale non avrebbe accesso e controllo. Non potendo contare sulle disponibilità di Google in termini di sviluppatori e risorse per la sicurezza, la versione modificata di Huawei sarebbe meno affidabile e più esposta agli attacchi informatici, sostiene sempre Google.
Negli ultimi giorni, diversi dirigenti dell’azienda si sono messi in contatto con i funzionari del Dipartimento del commercio statunitense, chiedendo prima di tutto un’estensione del provvedimento che sta consentendo a Huawei di continuare a collaborare con Google fino al mese di luglio. Sono state inoltre presentate richieste per eliminare completamente la messa al bando decisa a fine maggio, in modo da ripristinare i normali rapporti commerciali tra le due società. Richieste simili sono state avanzate anche dai produttori di componenti impiegati negli smartphone e negli altri dispositivi Huawei, come quelli forniti dall’azienda statunitense Qualcomm. Queste aziende temono di perdere uno dei loro principali clienti, che acquista dagli Stati Uniti i componenti che poi assembla in Cina per realizzare gli smartphone.
Se diventasse permanente, la messa al bando di Huawei coinvolgerebbe numerose aziende oltre a Google e ai produttori di componenti. Le stesse società che forniscono servizi online e applicazioni, per esempio, potrebbero avere difficoltà a mantenere rapporti commerciali con Huawei e a diffondere le loro app su una versione alternativa di Android. Facebook ha di recente deciso di vietare la preinstallazione delle sue app sui dispositivi Huawei attualmente in vendita, proprio per evitare problemi con il governo statunitense.
Google non ha confermato né smentito l’articolo del Financial Times, ma ha fornito un breve comunicato:
Come altre aziende statunitensi, siamo in contatto con il Dipartimento del commercio per assicurarci di rispettare pienamente le sue richieste e la gestione della licenza temporanea. La nostra priorità è proteggere la sicurezza degli utenti di Google sui milioni di smartphone Huawei già venduti negli Stati Uniti e in giro per il mondo.