Il capo della polizia di New York ha chiesto scusa per l’irruzione che generò la rivolta di Stonewall del 1969
Il capo della polizia di New York, il commissario James P. O’Neil, ha chiesto scusa per l’irruzione dalla polizia che portò alla rivolta di Stonewall del 1969. «Penso che sia da irresponsabili nel mese del Pride non parlare degli eventi che ebbero luogo allo Stonewall Inn nel giugno del 1969», ha detto O’Neill in una conferenza stampa relativa alla sicurezza della città nel mese del Pride, la più nota manifestazione di affermazione dell’orgoglio della comunità LGBT nel mondo. «So che quello che accadde non sarebbe dovuto accadere. Le azioni della polizia di New York furono sbagliate, chiaro e semplice. Il modo di agire [della polizia] e le leggi erano opprimenti, e me ne scuso».
Nella notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969 la polizia di New York fece irruzione nello Stonewall Inn, un bar del Greenwich Village frequentato dalla comunità gay della città. All’epoca, le irruzioni della polizia nel locale erano frequenti, in un periodo in cui l’omosessualità era considerata diffusamente come un comportamento deviato ed era illegale in 49 stati americani. Quella notte, però, molte persone si opposero all’arresto, e si scontrarono con la polizia. Nelle ore successive gli scontri divennero sempre più violenti e una folla di migliaia di persone si ritrovò davanti al locale per protestare. Le proteste continuarono a intermittenza per cinque notti consecutive, finché la situazione non si calmò. Oggi quella rivolta è considerata simbolicamente come il momento di nascita del Pride, l’Orgoglio omosessuale, celebrato ogni anno nel mese di giugno, e lo Stonewall Inn è diventato il primo monumento nazionale americano legato alla comunità LGBT.