Il governo russo ha ordinato a Tinder di dargli accesso ai dati degli utenti
Il 31 maggio il governo russo ha ordinato alla società che controlla l’app di incontri Tinder di condividere i dati dei suoi utenti e i messaggi che si scambiano fra loro – audio e video compresi – con le autorità governative e i servizi segreti, come già aveva fatto con quattro altre app di incontri e molti altri servizi online. Finora già 175 servizi hanno acconsentito a condividere informazioni con i servizi segreti per continuare a lavorare in Russia; tra i servizi che si sono rifiutati c’è l’app di messaggistica cifrata Telegram, che per questo è stata vietata in Russia anche se di fatto viene ancora usata. Nella lista dei servizi a cui è richiesto di fornire dati al governo non ci sono WhatsApp e Messenger, l’app di messaggistica di Facebook.
Non è chiaro se le richieste del governo russo a Tinder si riferiscano ai soli dati degli utenti russi o a quelli di tutti gli utenti dell’app. Tinder ha detto che per ora non ha condiviso nessun dato con le autorità russe, ma non ha detto se lo farà in futuro o meno.