La Corte suprema svizzera ha sospeso la discussa sentenza del TAS su Caster Semenya
La Corte suprema svizzera ha sospeso la discussa sentenza del Tribunale arbitrale internazionale dello sport di Losanna (TAS) che obbligava le atlete affette da iperandrogenismo a sottoporsi a cure per diminuire i livelli di ormoni androgeni per continuare a gareggiare tra le professioniste. La sentenza era quella relativa all’appello presentato dalla famosa atleta sudafricana Caster Semenya, che da tempo si impegnava per poter continuare a gareggiare senza doversi sottoporre a cure mediche che la rendessero “meno forte” di quanto non fosse naturalmente a causa di un differente sviluppo sessuale.
Il TAS aveva riconosciuto che le regole della federazione di atletica sui casi di iperandrogenismo fossero discriminatorie, ma le aveva comunque ritenute “necessarie” per assicurare la validità e la competitività delle gare. La Corte suprema svizzera ha sospeso temporaneamente la decisione del TAS in attesa che la federazione mondiale di atletica presenti nuove motivazioni a difesa delle sue regole. Semenya, che ha 28 anni, potrà intanto tornare a gareggiare.