Edoardo Rixi, condannato e dimesso
Il viceministro leghista è stato condannato per peculato e falso; nonostante le dichiarazioni di Salvini dei giorni scorsi, sembra abbia già dato le dimissioni
Edoardo Rixi, viceministro del governo italiano alle Infrastrutture nominato in quota Lega, è stato condannato a tre anni e cinque mesi di carcere per falso e peculato. Rixi era da tempo coinvolto in un’inchiesta sulla gestione di alcuni fondi regionali in Liguria. Poco dopo Rixi ha annunciato di aver «consegnato a Salvini» le sue dimissioni e lo stesso Matteo Salvini, leader della Lega, ha detto di averle accettate «unicamente per tutelare lui e l’attività del governo da attacchi e polemiche senza senso». Non è chiarissimo cosa intendano, comunque, visto che Rixi dovrebbe consegnare le sue dimissioni da viceministro al presidente del Consiglio dei ministri, e non al vice presidente né al leader del suo partito.
La decisione di Rixi e Salvini è un grosso passo indietro rispetto a quanto annunciato soltanto pochi giorni fa: dopo che la Lega aveva stravinto le elezioni europee, infatti, Salvini aveva detto senza mezzi termini che Rixi non si sarebbe dimesso. L’accordo di governo fra Lega e Movimento 5 Stelle prevede le dimissioni per qualsiasi ministro riceva una condanna, anche solo di primo grado. È plausibile che la Lega non abbia voluto forzare la mano su una storia che non avrebbe potuto concludersi se non con le dimissioni di Rixi, come era già successo con Armando Siri.
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Rixi ha 45 anni ed è nato a Genova, dove ha svolto gran parte della sua attività politica, venendo eletto con la Lega prima al consiglio comunale e poi, nel 2010, a quello regionale, dove ha svolto il ruolo di capogruppo. Poco dopo l’arrivo di Matteo Salvini alla segreteria federale della Lega, Rixi era stato nominato vicesegretario del partito; nel 2015 è stato per breve tempo in lizza per diventare il candidato della Lega alla guida della regione Liguria, ruolo poi ceduto all’alleato di Forza Italia Giovanni Toti.
Secondo la procura di Genova, durante il suo primo mandato in regione, tra il 2010 e il 2012, Rixi avrebbe commesso i reati di falso e peculato che gli vengono contestati. Incaricato di gestire i rimborsi destinati al gruppo della Lega, Rixi avrebbe distribuito denaro ai suoi colleghi di partito con molta leggerezza, senza guardare se le richieste fossero effettivamente giustificate o meno: un comportamento, secondo la procura, molto comune nel consiglio regionale ligure all’epoca.