Gianluigi Paragone dice che Di Maio fa troppe cose insieme
«A 32 anni non puoi fare il capo della prima forza del Paese, il vicepremier, il ministro dello Sviluppo economico e il ministro del Lavoro»
Il Corriere della Sera pubblica oggi un’intervista al senatore del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone, fatta da Alessandro Trocino. Paragone ha 47 anni e si è avvicinato al Movimento 5 Stelle dopo una carriera da giornalista e conduttore di talk show politici e programmi radiofonici. L’intervista è stata pubblicata sotto un articolo che parla di “processo a Di Maio” e di “leadership nel mirino”, e Paragone fa un’analisi della sconfitta usando parole piuttosto dure nei confronti di Luigi Di Maio, il capo politico del suo movimento.
Colpa di Di Maio?
«Abbiamo perso tutti, anche io. Ma il Movimento è passato dal noi all’io».L’uomo solo al comando.
«Finché si scriveva con la minuscola, l’io andava anche bene. Ma si è cominciato a scriverlo con la maiuscola. Se vuoi fare Superman, devi dimostrare di esserlo».Troppi incarichi, troppo accentramento di potere.
«Eccesso di generosità. Ma a 32 anni non puoi fare il capo della prima forza del Paese, il vicepremier, il ministro dello Sviluppo economico e il ministro del Lavoro».
Paragone ha anche criticato il Movimento per essere diventato «giacca e cravatta» e ha detto, in riferimento all’attuale ministro dell’Economia e al suo predecessore, che «Tria è come Padoan». Paragone ha poi aggiunto che, visti i nuovi rapporti di forza tra Lega e Movimento 5 Stelle, «le chiavi di casa ora ce le ha Salvini» e il Movimento dovrebbe quindi lasciare alla Lega il ministero dell’Economia. L’attuale ministro Giovanni Tria, pur essendo stato consulente economico di Forza Italia, non è infatti un ministro leghista. Paragone ha suggerito che Tria dovrebbe dimettersi. Alessandro Trocino, l’intervistatore, ha parlato di «regalo avvelenato» (date le complicate e probabilmente impopolari scelte economiche che il ministero probabilmente si troverà a dover prendere nei prossimi mesi) e Paragone ha detto:
Salvini sta già parlando di Abenomics [la politica economica seguita dal primo ministro giapponese Shinzō Abe], di 3 per cento, di spread. Ha una visione economica, faccia lui.
Paragone ha parlato anche di Alessandro Di Battista, uno dei leader più noti del Movimento, che non è però più direttamente impegnato e non ricopre nessuna carica.
Di Battista è stato fatto fuori in campagna elettorale? O si è ritirato offeso sull’Aventino?
«Se vedi che non sei apprezzato, ti chiedi perché continuare. Finalmente lo recuperiamo: non in una diarchia, ma in un soggetto collettivo».