Il suicidio del preside del liceo Marco Polo di Venezia
Si è ucciso sabato, dopo che nelle scorse settimane era stato molto contestato per la sua gestione della scuola
Sabato 25 maggio Vittore Pecchini, dirigente scolastico di otto istituti superiori di Venezia, è stato trovato morto nel suo camper, sul lungomare del Lido. Secondo le ricostruzioni, Pecchini si sarebbe suicidato ingerendo alcuni farmaci, dopo aver avvisato la sua compagna con una telefonata. Nei giorni scorsi c’erano state molte contestazioni nei suoi confronti da parte di studenti, professori e genitori per la sua gestione delle scuole, e in particolare erano stati gli studenti dell’istituto liceo classico, artistico e musicale Marco Polo a protestare contro Pecchini. Per il 28 maggio avevano indetto uno sciopero, che è stato revocato dopo la notizia della morte. Pecchini non ha lasciato biglietti né dato motivazioni del suo gesto.
Pecchini aveva 57 anni e, oltre al Marco Polo, il secondo liceo più antico di Venezia, dirigeva anche alcuni istituti professionali. Era diventato preside del Marco Polo a inizio anno e da circa due mesi stava facendo discutere molto per la sua decisione di accorpare le classi del terzo e quarto anno, una scelta che secondo chi lo contestava avrebbe provocato un sovraffollamento di studenti in aule troppo piccole, con conseguenti rischi per la sicurezza. Veniva inoltre contestato a Pecchini un conflitto d’interesse nella scelta di destinare all’istituto Venier-Cini, sempre da lui diretto, le aule della scuola elementare XXV aprile, sull’isola di Sacca Fisola, e non più alle classi dell’indirizzo musicale del Marco Polo, come era stato deciso nel 2018 dal precedente dirigente scolastico.
La questione dell’accorpamento delle classi era finita anche al comune, dove il Consiglio comunale aveva votato una mozione a sostegno delle proteste contro le decisioni di Pecchini. La situazione però non si era sbloccata, e studenti, professori e genitori del Marco Polo avevano deciso di organizzare uno sciopero e una manifestazione davanti all’ufficio scolastico regionale. «Dappertutto ho applicato gli stessi criteri», aveva detto alcune settimane fa in sua difesa, secondo il Corriere del Veneto. «Otto scuole, le mie, tutte ospitate in palazzi antichi con gli stessi vincoli di agibilità che hanno le scuole veneziane».
Pecchini era nato a Montecchio Emilia, in provincia di Reggio Emilia, e nella sua carriera aveva diretto diversi istituti scolastici sia in Italia che all’estero. Era un grande appassionato di vela, uno sport che l’aveva portato a vivere per un periodo girando il mondo in barca. «Siamo affranti dalla notizia», hanno raccontato i rappresentanti dei contestatori al Gazzettino. «Ci siamo confrontati con il professor Pecchini in modo trasparente e solo a livello istituzionale, perché avevamo come interlocutori il dirigente scolastico, l’ufficio territoriale e quello regionale. Il piano istituzionale non aveva nulla a che fare con quello umano e con quel rispetto, stima e considerazione che abbiamo sempre avuto nei confronti di Pecchini».
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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il 118. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 199 284 284 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare i Samaritans al numero verde gratuito 800 86 00 22 da telefono fisso o al 06 77208977 da cellulare, tutti i giorni dalle 13 alle 22.