Tre buoni caricabatterie portatili
Uno piccolo, uno medio e uno grande, per diverse esigenze; più uno a energia solare, per chi si sente avventuroso
Un caricabatterie portatile (o “powerbank”, o “battery pack”) è l’unica cosa che può dare un po’ di serenità a quelli che hanno l’ansia del telefono scarico e sanno già, uscendo la mattina, che il loro smartphone non ce la farà ad arrivare alla fine della giornata. Anche per i meno ansiosi può essere un acquisto molto utile, ora che è finalmente arrivata la stagione dei weekend fuori città, dei concerti, dei viaggi, dei festival musicali, delle vacanze e in generale delle giornate che si allungano.
Esistono vari tipi di caricabatterie portatili, per capacità, caratteristiche, peso e dimensioni. Se avete bisogno di estendere la vita del vostro telefono per qualche ora prima di tornare a casa non vi serve lo stesso apparecchio che serve a chi fa trekking in Patagonia e sta lontano dalle prese elettriche per cinque giorni. Ne abbiamo selezionati quattro, quindi, che rispondono a esigenze diverse.
Un caricabatterie portatile economico, per le emergenze
Se quello di cui avete bisogno è un caricabatterie affidabile ma che sia anche il più piccolo e leggero possibile, da infilare in borsa o in tasca e usare soltanto in caso di emergenza, il PowerCore 5000 di Anker è una buona soluzione. È un cilindro alto 10 centimetri, con un diametro di 3, pesa circa 140 grammi e ha una capacità di 5000 mAh (cioè milliampere-ora) che permettere di ricaricare almeno una volta – abbondante – qualsiasi smartphone dei modelli più diffusi e recenti (hanno tutti batterie attorno ai 1800-3000 mAh). Ha poi tra le opzioni un sistema di ricarica veloce, se il vostro telefono è compatibile. Su Amazon costa circa 15 euro, una spesa che vale la pena di fare per poter ritrovare gli amici alla fine di un concerto o scrivere un generico «sto arrivando» e farsi maledire.
Se la forma cilindrica vi disturba, spendendo quattro euro in più potete comprarne un modello leggermente più schiacciato e leggermente più capiente, con caratteristiche simili.
Se invece lo volete ancora più piccolo, non avete limiti di spesa e non avete fretta di riceverlo, potete dare un’occhiata al caricabatterie portatile consigliato da Wirecutter, l’autorevole sito di recensioni del New York Times: è grande come una carta di credito, quindi è molto tascabile, ma riesce a caricare uno smartphone soltanto per un terzo (è per le emergenze vere, insomma) e soprattutto costa 34 euro, inclusa la spedizione.
Un caricabatterie portatile molto capiente
Se sapete che per qualche giorno vi sarà difficile trovare una presa elettrica con cui caricare il vostro telefono, il PowerCore 20100, sempre di Anker, è un buon investimento. Non è minuscolo (è lungo 17 centimetri e largo 6, spesso circa 2) e non è nemmeno leggerissimo (circa 300 grammi, come due telefoni) ma permette di caricare completamente uno smartphone fino a cinque volte piuttosto velocemente (ma anche un tablet e due smartphone, volendo). Ha due porte USB, quindi può caricare anche due smartphone contemporaneamente. Una redattrice che l’ha trasportato per qualche giorno di trekking dice che l’efficienza compensa decisamente l’ingombro e il peso. Su Amazon costa 29 euro, e c’è in quattro colori.
Un caricabatterie portatile via di mezzo
Se sapete già che non avrete bisogno di caricare il vostro telefono per cinque volte consecutive lontano dalla civiltà, ma dovendo fare l’acquisto preferite puntare su un dispositivo che possa caricarvelo più di una volta, la miglior soluzione di compromesso sono i caricabatterie portatili da 10000 mAh, che riescono a caricare uno smartphone circa tre volte, e sono poco ingombranti.
Il PowerCore 10000 di Anker è leggero (177 grammi) e di piccole dimensioni (9 centimetri per 6, alto 2), e c’è in quattro colori se il vostro occhio vuole la sua parte. Costa tra i 20 e i 23 euro, in base al colore che scegliete. La versione più recente dello stesso modello ha la ricarica rapida e costa 3 euro in più. Infine, a 25 euro, una buona alternativa a funzioni comparabili è il Tronsmart Prest 10000 PBT10, che vi avevamo già segnalato qui.
Bonus: un caricabatterie a energia solare
Se volete stare per un po’ lontani dalla rete elettrica ma non dalla tecnologia (ditela così a chi vi accusa di essere dipendenti dal telefono), se state per fare un viaggio in zone in cui la rete elettrica non è molto affidabile, o se semplicemente passerete una giornata a scalare o a pescare o a fare un picnic in campagna e volete contare su un’altra fonte di energia, potete provare un caricabatterie a energia solare. Wirecutter consiglia un caricabatterie dell’azienda BigBlue: è fatto come un portafoglio, in più parti che si srotolano e si ripiegano su se stesse. Pesa circa 450 grammi, è sottile ma è lungo 30 centimetri per 16, e, benché sia più lento di un normale caricabatterie, con qualche ora di sole intenso riesce a caricare uno smartphone. Costa circa 60 euro, però ehi: è a energia solare.
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