Il Parlamento austriaco ha sfiduciato il cancelliere Sebastian Kurz
Il presidente dovrà quindi nominare un nuovo cancelliere, che guiderà un governo di transizione fino alle elezioni anticipate di settembre
Il Parlamento austriaco ha approvato oggi una mozione di sfiducia nei confronti del cancelliere austriaco Sebastian Kurz. Non sarà quindi lui a guidare il governo fino alle prossime elezioni anticipate di settembre, indette dopo lo scandalo che ha coinvolto il suo alleato e già ex vicecancelliere Heinz-Christian Strache, leader del partito di estrema destra.
Il voto di sfiducia nei confronti di Kurz – accompagnato da uno di sfiducia nei confronti del suo intero governo – era stato presentato dal partito dal Partito Socialdemocratico di opposizione (SPÖ, Sozialdemokratische Partei Österreichs) ma la sfiducia è stata votata anche dal Partito delle Libertà (FPÖ, Freiheitliche Partei Österreichs): cioé il partito di estrema destra coinvolto nello scandalo di Strache. Un po’ come succederebbe in un caso simile in Italia, il presidente austriaco dovrà ora nominare un nuovo cancelliere che guidi un governo di transizione fino alle elezioni anticipate di settembre.
Kurz è stato il più giovane leader mondiale democraticamente eletto ed è il primo cancelliere austriaco a venire sfiduciato dai tempi della Seconda guerra mondiale. Kurz ha 32 anni ed era diventato cancelliere a fine 2017, dopo essere stato ministro degli Esteri nel precedente governo. È nato a Vienna nell’agosto del 1986, tre anni prima della caduta del Muro di Berlino. Ha iniziato a fare politica da ragazzo. Entrò nei movimenti giovanili del suo partito nel 2003, quando l’ÖVP governava insieme all’FPÖ, che al tempo era guidato da Jörg Haider. È sempre stato considerato un talento molto precoce: nel 2011, a 25 anni, fu scelto come sottosegretario agli Interni e si occupò molto di politiche di integrazione (fra cui ad esempio l’insegnamento del tedesco agli immigrati). Nel 2013, a 27 anni, divenne ministro degli Esteri: il più giovane ministro nella storia dell’Austria.
Nelle recenti elezioni europee, l’affluenza è stata del 59 per cento e il partito di Kurz – il Partito Popolare (ÖVP, Österreichische Volkspartei) – ha ottenuto quasi il 35 per cento dei voti. I socialdemocratici del SPÖ si sono fermati al 23,4 per cento e la destra radicale del FPÖ al 17,2 per cento.