Harvey Weinstein ha raggiunto un accordo provvisorio da 44 milioni di dollari per risarcire alcune delle sue accusatrici, scrive il Wall Street Journal
Harvey Weinstein ha raggiunto un accordo provvisorio per risarcire, pagando 44 milioni di dollari, le donne che lo hanno accusato di averle molestate e altre persone con accuse diverse, scrivono il Wall Street Journal e Associeted Press. Si tratta però di un accordo ancora provvisorio e la cifra non è ufficiale, ma solo riferita da alcune persone che si sono occupate dell’accordo. L’accordo provvisorio, raggiunto con il procuratore speciale di New York, prevede che circa 30 milioni di dollari siano dati a molte delle sue accusatrici ma anche ad alcuni creditori ed ex dipendenti della casa di produzione cinematografica di Weinstein. I restanti 14 milioni verrebbero invece usati per coprire diversi tipi di spese processuali.
Weinstein è sotto inchiesta del procuratore distrettuale di Manhattan da ottobre 2017, quando i giornali americani pubblicarono le prime accuse nei suoi confronti; da allora molte attrici hanno raccontato le molestie e le minacce che subirono da lui, tra cui Salma Hayek, Asia Argento, Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie e Uma Thurman, dando origine al cosiddetto movimento #metoo. Ci sono indagini in corso su Weinstein anche a Londra, dov’è stato denunciato da una donna, e a Los Angeles, dove una modella e attrice italiana lo ha accusato di stupro.
Weinstein deve affrontare più di 15 cause legali presentate contro di lui o contro la sua società per cattiva condotta: l’accordo risolverà molte delle cause, tra cui quella collettiva presentata da un gruppo di donne che dicono di essere state molestate dal produttore. Inoltre, il patteggiamento risolverebbe anche una causa civile presentata dal procuratore generale di New York contro la società di Weinstein, accusa di aver violato le leggi sul lavoro per aver permesso il maltrattamento, la manipolazione e l’intimidazione di diverse donne. Ma Weinstein deve comunque ancora affrontare i processi penali per stupro ed esecuzione di un atto sessuale non consensuale, che dovrebbero iniziare a settembre.