La Corte d’Assise di appello di Milano ha confermato l’ergastolo per Cesare Battisti
La Corte d’Assise di appello di Milano ha confermato l’ergastolo per Cesare Battisti e respinto la richiesta della difesa di commutare la pena in 30 anni di carcere. I giudici hanno anche scritto che «sarà la magistratura di sorveglianza a valutare se e quando Cesare Battisti potrà godere dei benefici penitenziari». Battisti potrà cioè richiedere benefici, come i permessi premio, fra 3 anni e mezzo circa, cioè dopo che avrà scontato complessivamente 10 anni di carcere. Sei anni li ha infatti già scontati ai tempi del primo arresto in Italia.
L’ex terrorista, che era stato arrestato lo scorso 13 gennaio dopo una latitanza durata quasi quarant’anni tra la Francia e il Sud America, ha ammesso i quattro omicidi avvenuti tra il 1978 e il 1979 per i quali era stato condannato: quello di Antonio Santoro, un maresciallo della polizia penitenziaria; di Lino Sabbadin, un macellaio; di Pierluigi Torregiani, un gioielliere; di Andrea Campagna, un agente della DIGOS.