Andrea Leadsom, leader britannica della Camera dei Comuni, si è dimessa dal governo
Andrea Leadsom, leader della Camera dei Comuni del Regno Unito ed esponente del Partito Conservatore, si è dimessa dal governo scrivendo una lettera alla prima ministra Theresa May in cui dice di non credere più che il loro approccio «si tradurrà nel risultato del referendum» del giugno del 2016 su Brexit, con il quale i cittadini britannici avevano deciso di uscire dall’Unione Europea. Le motivazioni elencate da Leadsom sono quattro e tutte hanno a che fare con i negoziati su Brexit e con le scelte fatte dal governo di cui faceva parte: tra le altre cose, ha scritto che le proposte legislative relative all’uscita dall’UE non erano state «esaminate adeguatamente» e che il fatto di poter indire un secondo referendum sarebbe «pericolosamente divisivo». La leader della Camera dei Comuni è un ministro del governo, si occupa della programmazione dei lavori della camera e cura i rapporti tra il gabinetto e la Camera dei Comuni.
It is with great regret and a heavy heart that I have decided to resign from the Government. pic.twitter.com/f2SOXkaqmH
— Andrea Leadsom MP (@andrealeadsom) May 22, 2019
Le dimissioni di Leadsom – che nel 2016 si era candidata alle primarie dei Conservatori per il ruolo di prima ministra arrivando, al secondo turno, dopo Theresa May – sono arrivate dopo che la prima ministra May aveva annunciato i tratti essenziali del suo nuovo piano per Brexit, che dovrà essere sottoposto al Parlamento entro il prossimo 31 ottobre, la data entro la quale il Regno Unito sarà ufficialmente fuori dall’Unione Europea e che comprende alcune delle concessioni fatte durante le trattative: il nuovo accordo non piace però né ai Laburisti né all’ala più radicale dei Conservatori. Alcuni importanti esponenti del partito di Leadsom hanno però criticato la sua decisione, presa poco prima delle elezioni europee.