Cosa raccontano i testimoni nel processo su Nxivm
È la setta americana fondata da Keith Raniere, dove le donne venivano considerate "schiave" e venivano marchiate a fuoco
Dallo scorso 7 maggio, alla corte federale di Brooklyn, a New York, è in corso il processo a Keith Raniere, leader di Nxivm (si pronuncia “Nexium”), una società fondata nel 1998 che vendeva corsi di auto-aiuto e che conteneva, al proprio interno, dei sottogruppi che funzionavano come delle sette: le donne che vi partecipavano, in particolare, venivano umiliate in riti pubblici, marchiate a fuoco, costrette a digiunare per soddisfare gli ideali di magrezza di Raniere e ad avere rapporti sessuali con lui. Raniere, che ha 58 anni, è accusato, tra le altre cose, di traffico sessuale, racket, pedopornografia, estorsione e ostruzione alla giustizia. Con lui sono state incriminate altre cinque donne, tra cui l’attrice statunitense Allison Mack, conosciuta per la serie tv Smallville. Tutte si sono dichiarate colpevoli. Raniere si è invece dichiarato innocente.
Durante il processo, i pubblici ministeri hanno detto ai giurati che Raniere sosteneva di essere un guru, ma che in realtà era un ciarlatano che usava Nxivm come strumento per controllare le donne. Il New York Times – che con la pubblicazione di un’inchiesta nel 2017 ha contribuito ad avviare le indagini sulla società e sul suo fondatore – sta seguendo tutte le udienze e pubblicando gli aggiornamenti sul caso con le testimonianze delle persone coinvolte.
Nxivm e come si è arrivati fino a qui
Nxivm è stata fondata nel 1998 da Keith Raniere e da Nancy Salzman: formalmente organizzava corsi e seminari di auto-aiuto per aiutare le persone a superare ostacoli psicologici ed emotivi e a ottenere, così, maggiore successo e realizzazione personale. La società aveva sede ad Albany, nello stato di New York, ma nel tempo aveva trovato clienti e adepti in tutto il resto degli Stati Uniti, in Messico e in Canada. Negli anni, circa 16 mila persone hanno partecipato ai seminari di Nxivm, che costavano oltre 5 mila dollari l’uno: ha attirato ricchi sostenitori e sostenitrici come Sara e Clare Bronfman, due eredi del patrimonio Seagram, una grande società di liquori poi venduta a varie altre aziende, e personaggi famosi come Allison Mack.
Alcune persone hanno semplicemente partecipato ai seminari e poi non hanno più avuto nulla a che fare con Nxivm; altre sono invece diventate seguaci di Raniere, membri di Nxivm e sono state introdotte nei circoli più segreti. Nel 2012 erano comparsi una serie di articoli su un giornale locale, il Times-Union, in cui si parlava di presunti abusi all’interno dei gruppi della società. Non partì però nessuna inchiesta e Clare Bronfman, che divenne una delle dirigenti di Nxivm e che è un’avvocata, presentò numerose azioni legali contro chi faceva dichiarazioni pubbliche contro la società.
Dopo che il New York Times pubblicò la sua inchiesta alla fine del 2017, il Dipartimento di Giustizia avviò un’indagine. Nel frattempo Raniere era scappato in Messico. Ma nel marzo del 2018 gli agenti federali degli Stati Uniti lo individuarono e lo fecero arrestare. Dopodiché venne estradato negli Stati Uniti.
Raniere e le testimonianze
Una delle testimonianze più significative al processo, finora, è stata quella di Mark Vicente, un regista e un ex alto funzionario di Nxivm, che si è unito al gruppo più di dieci anni fa e che ha descritto ai giurati come funzionava l’organizzazione e come era strutturata.
C’erano dei gradi nella gerarchia, e ognuno era riconoscibile grazie a fasce di diversi colori: bianco per gli studenti, arancione per i supervisori, verde per gli alti funzionari. Raniere indossava una fascia bianca, come i più bassi in grado, perché si definiva un eterno studente. La sua cintura era però più lunga rispetto alle altre, come segno di superiorità e umiltà insieme. All’interno dell’organizzazione si poteva far carriera, cosa alla quale tutte e tutti erano incoraggiati, attraverso l’arruolamento di nuovi seguaci. C’erano diversi e molti gruppi, programmi, “moduli” e altre formazioni collaterali: Jness era specifico per le donne, ad esempio, Society of Protectors per gli uomini. I corsi avevano nomi come Compassion and Civilization.
Raniere si definiva «attivista, scienziato, filosofo e, soprattutto, filantropo». All’interno del gruppo era noto come Vanguard (“avanguardia”), Master o Grandmaster ed era considerato «come una specie di divinità», ha detto Vicente. Le persone pensavano avesse delle abilità speciali: se ci fosse stata una tempesta di neve dopo che lui aveva sviluppato un nuovo insegnamento, molti all’interno di Nxivm avrebbero attribuito il cambiamento del tempo alle idee che aveva appena presentato. In una storiella, raccontata da Raniere e da altri, lui era in grado di passeggiare in mezzo alla pioggia senza bagnarsi. Essere in disaccordo con il Maestro era considerata una forma di eresia o, nel linguaggio dei suoi seguaci, una “violazione” che avrebbe richiesto una penitenza. Quelli che non potevano rimediare ai loro torti erano soggetti a un rifiuto.
Ai seguaci maschi Raniere chiedeva obbedienza, alle donne molto di più. Circa due anni fa, alcuni dei più stretti collaboratori di Raniere, tra cui Allison Mack e la figlia di Nancy Salzman, Lauren Salzman, formarono una setta segreta nota come DOS, acronimo della frase latina “Dominus obsequious sororium” che significa “Padrone della donna schiava”. Alle donne del gruppo veniva chiesto di superare quelle debolezze che secondo Raniere sono comuni nelle donne: un’eccessiva emotività, l’incapacità di mantenere le promesse e la tendenza a riconoscersi come vittime. Per ottenere questo risultato chi ne faceva parte doveva sottoporsi a rituali di sottomissione, obbedienza, punizioni e digiuni per soddisfare gli ideali di magrezza di Raniere. «Ho iniziato a vedere un sacco di donne diventare magre. Sembrava che la loro pelle fosse traslucida», ha detto Vicente a proposito delle diete a cui si sottoponevano le donne di Nxivm. Quando Vicente disse a Raniere che l’attrice Allison Mack sembrava “spezzata”, Raniere gli rispose: «Sto cercando di spezzarla», ha testimoniato Vicente.
Vicente ha parlato del loro «aspetto scheletrico», di una fissazione tra i membri dell’organizzazione per l’immagine del corpo femminile e di una visione tossica delle donne. Ha raccontato che un gruppo all’interno di Nxivm, che comprendeva uomini e donne e che si chiamava Society of Protectors Complete, promuoveva quella che lui ha definito «misoginia ufficializzata». Le donne all’interno di quel gruppo ricevevano mantra da ripetere, venivano «prese in giro» per i loro vestiti, punite e veniva esplicitamente insegnato che gli uomini sono gli «arbitri della realtà» mentre le donne sono «viziate» e «meno che umane». Vicente ha detto che ad alcune riunioni le donne erano costrette a indossare finte mammelle di mucca sul seno mentre gli uomini le chiamavano con nomi denigratori.
DOS, il gruppo segreto per sole donne, era a sua volta composto da tanti gruppi più piccoli, formati da una «padrona» e da alcune «schiave», che col tempo sarebbero diventate a loro volta «padrone» di altre «schiave», facendo crescere il gruppo stesso. Per entrare a farne parte le adepte dovevano svelare i loro segreti più compromettenti come atto di fiducia, segreti che finivano poi per diventare un’arma di ricatto. Per suggellare l’appartenenza al gruppo alcune si sottoponevano a cerimonie di marchiatura con un simbolo che conteneva le iniziali di Raniere ed erano costrette ad avere rapporti sessuali con lui. Lauren Salzman, testimone chiave che all’interno della società era in alto nella gerarchia, ha detto che la sua iniziazione si è svolta nel 2017: si è inginocchiata davanti a Raniere e ha detto: «Maestro, ti prego di chiamarmi, sarebbe un onore, un onore che voglio portare per il resto della mia vita». Poi fu tenuta ferma su un lettino mentre qualcuno le incideva le iniziali di Keith Raniere vicino all’inguine. «È stata la cosa più dolorosa che abbia mai vissuto», ha detto, spiegando che le marchiature, a differenza dei tatuaggi, non possono essere rimosse: «L’idea del marchio era di commemorare sul nostro corpo la promessa che avevamo fatto».
Durante il processo, il pubblico ministero Tanya Hajjar, ha dichiarato che, sebbene Raniere avesse presentato Nxivm come un’organizzazione che doveva dare potere alle persone, era un «truffatore» interessato solo a controllare gli altri, in particolare le donne. «Ha preso di mira le persone che stavano cercando di migliorare le loro vite, le ha plagiate lentamente con promesse di successo, di denaro, di migliori relazioni e, una volta guadagnata la loro fiducia, le ha sfruttate». Hajjar ha detto ai giurati che Raniere ha avuto una relazione sessuale con una ragazza di 15 anni. Una testimone che è stata identificata in tribunale solo come Sylvie ha parlato di un suo incontro sessuale durante il quale Raniere le ha ordinato di stendersi su un letto, poi ha praticato del sesso orale su di lei e l’ha fotografata: «Pensavo che fosse quello che dovevo fare», ha detto. Salzman, a sua volta, ha detto di aver incontrato Raniere per la prima volta quando era al college e di aver iniziato una relazione sessuale con lui nel 2001 fino al 2008 o 2009, e poi nel 2017. In varie occasioni, ha testimoniato, Raniere le ha detto che avrebbe avuto dei figli con lei. Per tutto il tempo ha comunque avuto rapporti sessuali con altre donne all’interno di Nxivm, spiegandole che erano necessari per favorire la loro crescita personale.
Salzman ha anche raccontato come le donne che avevano aderito alla setta clandestina accettando di diventare delle schiave fossero soggette a punizioni sadiche se si riteneva che avessero fallito nei loro compiti. Potevano essere frustate e frustarsi a vicenda, essere costrette a mantenere per ore pose dolorose, a stare a piedi nudi nella neve, a fare docce gelate. Il gruppo era strutturato per creare un gruppo di donne che avrebbero seguito ciecamente gli ordini e che si sarebbero sottomesse completamente al controllo di Raniere. L’obiettivo, ha detto, era venerarlo e promuovere un’atmosfera di «totale obbedienza e segretezza». Tra loro comunicavano utilizzando app criptate, Telegram o Signal e le identità dei membri non erano sempre note a tutte.
Salzman ha raccontato che un membro del gruppo, Rosa Laura Junco, acquistò una “casa della sorellanza” per le adepte di DOS a Waterford, vicino ad Albany. Lì si svolgevano le riunioni, c’era una stanza per l’isolamento dove qualcuna poteva restare rinchiusa per ore o per giorni, e lì si spogliavano per scattare foto di gruppo da inviare a Raniere assicurandosi che le parti del loro corpo che erano state marchiate fossero visibili. Se invece lui era presente, si toglievano i vestiti e si allineavano sul pavimento di fronte a lui, mentre Raniere si sedeva su una sedia e parlava loro dei suoi insegnamenti o di altri argomenti.
Raniere sottoponeva i membri a diverse esercitazioni: inviava messaggi in momenti inaspettati a cui ognuno doveva rispondere entro un breve periodo di tempo. Lo scopo delle esercitazioni, ha detto Salzman, era rafforzare l’idea che rispondere a un maestro fosse la parte più importante della vita di uno schiavo. Vicente ha anche raccontato che fuori dalle case di alcune persone collegate a Nxivm erano state collocate delle telecamere «per sorvegliare alcuni di noi, membri della comunità».
Esisteva infine un manifesto per le adepte di DOS. I pubblici ministeri hanno proiettato in aula su uno schermo alcuni estratti del manoscritto: «il tuo padrone è migliore di tutte le altre persone», «lo schiavo migliore trae il massimo piacere dall’essere lo strumento supremo del suo maestro», si diceva, tra le altre cose. Salzman ha affermato che il reclutamento di nuovi membri, in particolare tra coloro che potevano avere potere o influenza, era tra le massime priorità di Raniere: «Penso che abbia immaginato che ci sarebbero state migliaia o milioni di persone».
Vicente ha infine testimoniato che Keith Raniere si descriveva come una persona che aveva rinunciato ai beni materiali, ma avrebbe preso una percentuale di profitti da alcune operazioni per finanziare quella che lui chiamava “ricerca scientifica”. Vicente ha anche detto che lui e Raniere avevano discusso insieme di alcuni progetti cinematografici: un film doveva intitolarsi “The Carbon Crimes” e doveva sostenere che il riscaldamento globale è un «mito assoluto».