I parlamentari europei più influenti di questa legislatura
La classifica è stata compilata da un rispettato centro studi europeo, e sul podio ci sono due italiani
Qualche settimana fa, conclusa l’ultima plenaria del Parlamento Europeo, il rispettato centro studi Vote Watch Europe ha compilato una lista dei 100 parlamentari europei che hanno avuto più influenza nella legislatura uscente, che è iniziata nel 2014 e che si concluderà ufficialmente a fine giugno. La lista è frutto di un complesso algoritmo, realizzato dopo aver tenuto conto dell’opinione di 234 persone, circa metà delle quali lavorano all’interno delle istituzioni europee. I risultati confermano a grandi linee quello che ci si aspetta – i parlamentari con le cariche più alte sono anche i più influenti – ma ci sono anche alcune sorprese.
Come è stato costruito l’algoritmo
Dopo un sondaggio che ha coinvolto decine di persone fra funzionari, giornalisti e dipendenti delle ONG che lavorano spesso con l’UE, è stato creato un sistema a punti con cui è stata valutata l’attività di ciascun europarlamentare. I bonus più alti sono stati assegnati ai parlamentari con le cariche più importanti – +65 per la presidenza del Parlamento, +20 per la presidenza delle commissioni parlamentari più potenti – e si è anche tenuto conto della provenienza politica: il capogruppo di un partito che siede nella maggioranza (composta da popolari, socialisti e talvolta dai liberali) conta di più di uno dell’opposizione, così come i relatori-ombra di alcune leggi hanno più possibilità di modificarle se fanno parte di partiti potenti, e così via.
Vote Watch Europe ha tenuto a sottolineare che considera l’influenza «un elemento neutrale», che «indica il potere che ha un certo parlamentare di portare a termine le cose», indipendentemente dal loro contenuto politico. Nei primi dieci posti della classifica, per esempio, ci sono cinque parlamentari del Partito Popolare Europeo (il principale di centrodestra), quattro Socialisti e uno dei Liberali.
Cosa dicono i risultati
Prevedibilmente, l’europarlamentare più influente di questa legislatura è stato il presidente del Parlamento, l’italiano Antonio Tajani (eletto con Forza Italia): tradizionalmente il presidente del Parlamento ha l’ultima parola sull’agenda dei lavori parlamentari, ed è anche un influente membro del partito di maggioranza. Al secondo posto c’è Manfred Weber, capogruppo del PPE e candidato del partito alla presidenza della Commissione Europea. Al terzo posto c’è un europarlamentare italiano piuttosto sconosciuto al pubblico di giornali e tv ma molto rispettato al Parlamento Europeo: Roberto Gualtieri, capo della commissione Affari economici del Parlamento e membro del ristretto gruppo parlamentare che si è occupato concretamente di Brexit.
Nelle posizioni successive troviamo fra gli altri la presidente della Commissione Ambiente, una delle più potenti del Parlamento, la coordinatrice politica dei Socialisti in commissione Bilancio, e anche il capogruppo dei Liberali in Parlamento, Guy Verhofstadt. Nella lista dei 100 parlamentari più influenti, disponibile qui, le prime 30 posizioni sono quasi tutte occupate da parlamentari Popolari e Socialisti.
In classifica ci sono anche sei italiani: Nicola Danti del Partito Democratico (49esimo), Fabio Massimo Castaldo del Movimento 5 Stelle (64esimo), Patrizia Toia (71esima), Alessia Mosca (84esima), David Sassoli (86esimo) e Mercedes Bresso (99esima), tutti e quattro del PD. Tutti i parlamentari italiani in classifica tranne Alessia Mosca sono candidati anche alle elezioni europee del 26 maggio (Vote Watch Europe stima che il 60 per cento degli europarlamentari più influenti sarà rieletto).
I paesi più influenti al Parlamento Europeo
Vote Watch Europe ha compilato anche un elenco dei paesi più influenti, in relazione alla loro popolazione e peso all’interno dell’Unione. Il paese che in assoluto ha più influenza degli altri – che cioè mantiene un’influenza maggiore rispetto a quella dei paesi con cui può essere paragonato – è la Germania, che ad esempio esprime i due capigruppo di PPE e Socialisti (Weber e Udo Bullmann), oltre a quella dei Verdi, Ska Keller. Altri paesi che al Parlamento Europeo riescono ad avere un’influenza sopra la media sono Belgio, Romania e Finlandia. L’Italia sta un po’ nel mezzo.
I paesi più danneggiati da questo calcolo sono quelli che eleggono parecchi parlamentari euroscettici, che hanno scarsa influenza perché non partecipano attivamente alla maggioranza parlamentare: fra di loro ci sono soprattutto la Francia e il Regno Unito, in cui nel 2014 le elezioni europee furono vinte rispettivamente dal Front National di Marine Le Pen e dallo UKIP guidato allora da Nigel Farage.