Guida alla finale dell’Eurovision
Che paesi ci sono, quali canzoni sono favorite e quali esibizioni si faranno notare al concorso musicale più grosso del mondo
Questa sera ci sarà la finale dell’Eurovision, il più grande concorso musicale del mondo che si tiene quest’anno a Tel Aviv, in Israele: è la 67esima edizione – a lungo si è chiamato Eurofestival, in realtà – e si sono già tenute le due semifinali, che tra martedì e giovedì hanno selezionato le 26 canzoni che si giocheranno la finale di stasera. L’Italia è tra i paesi in gara: a rappresentarla c’è Mahmood, vincitore dell’ultima edizione di Sanremo, peraltro con buone possibilità di fare bene.
Queste sono le informazioni essenziali per godervi la finale anche senza aver visto le edizioni precedenti dell’Eurovision o le semifinali: serve un po’ di pazienza per capire il meccanismo di voto, ma da lì in poi è tutto in discesa e ci si può concentrare sulle altre cose, tipo i Lordi, tuttora uno dei momenti più alti dell’Eurovision.
Un’introduzione in quattro punti
• L’Eurovision è semplice: ciascun paese partecipante sceglie nel modo che preferisce un cantante che lo rappresenti e che gareggi con gli altri. Il migliore viene scelto da un sistema di voto che coinvolge pubblico e critica di tutti i paesi. L’Italia manda chi ha vinto il Festival di Sanremo (a meno che chi ha vinto non si rifiuti).
• L’Italia ha vinto due volte: nel 1964 a Copenhagen con Gigliola Cinquetti e nel 1990 a Zagabria con Toto Cutugno.
• Si tiene in Israele, a Tel Aviv, perché il paese ospitante è quello che vince l’edizione precedente. L’anno scorso aveva vinto Netta Barzilai, quella della canzone con il “balletto del pollo”, che aveva il ritornello TROPPO simile a “Seven Nation Army” dei White Stripes.
• I conduttori saranno la modella israeliana Bar Refaeli e il presentatore Erez Tal. Tra gli ospiti ci sarà Madonna, che canterà “Like a Prayer” e “Future”, l’attrice Gal Gadot e vari ex partecipanti famosi dell’Eurovision.
Le regole, più velocemente possibile
• Nelle due semifinali si sono esibiti 35 cantanti e band da altrettanti paesi. In ciascuna delle due hanno passato il turno in dieci, che si sono aggiunti ai sei già qualificati per la finale: Francia, Italia, Spagna, Germania, Regno Unito e Israele. I primi cinque per la loro importanza storica nel concorso, l’ultimo in quanto paese ospitante.
• Il voto è la cosa che può confondere: ogni paese in gara, compresi quelli già eliminati, assegna due blocchi di voti, con un televoto e con una giuria di cinque esperti di musica. Per ogni blocco vengono assegnati 12, 10, e da 8 a 1 punti ai primi dieci artisti più votati: alla fine si sommano i voti dei due blocchi e si ottiene una classifica dei cantanti preferiti di ciascun paese. I voti di ciascun paese contano uguale, e nessun paese può votare per il proprio concorrente.
• Spesso si parla di “geopolitica” dell’Eurofestival, e non è un’esagerazione: puntualmente, infatti, paesi storicamente amici si favoriscono a vicenda, e paesi rivali si pestano i piedi. L’Italia è tradizionalmente favorita dai voti dell’Albania, mentre tendono a darsi il massimo dei punti anche Regno Unito e Irlanda, o Turchia e Azerbaijan, o Grecia e Cipro.
• La finale consiste nelle esibizioni degli artisti, e nella lettura finale della classifica. Il momento tradizionalmente più atteso è quello dello spoglio dei voti, quando un presentatore o una presentatrice in collegamento da tutti e 41 i paesi leggono il risultato dei voti delle giurie. Questo forma una classifica provvisoria, che però viene poi di norma ribaltata quando le viene aggiunto il voto popolare.
Chi c’è
A parte Mahmood, è difficile che conosciate qualcuno dei partecipanti: sono perlopiù artisti giovani ed emergenti, oppure con una notorietà esclusivamente domestica. I paesi qualificati per la finale sono, nell’ordine in cui si esibiranno: Malta, Albania, Repubblica Ceca, ?? Germania, Russia, Danimarca, San Marino, ?? Macedonia del Nord, Svezia, Slovenia, Cipro, Paesi Bassi, Grecia, ?? Israele, Norvegia, ?? Regno Unito, Islanda, Estonia, Bielorussia, Azerbaijan, ?? Francia, ?? Italia, Serbia, Svizzera, Australia, ?? Spagna.
Non ci sono state grosse sorprese durante le semifinali: tutti quelli che erano considerati favoriti o anche solo da “top 10” hanno passato il turno.
Com’è messa l’Italia
Bene. Mahmood è un cantante molto contemporaneo sia per il modo di cantare sia per il modo di stare sul palco e di presentarsi. La sua canzone, “Soldi”, è stata la canzone italiana più riprodotta di sempre su Spotify, ed è stata in testa alle classifiche radiofoniche e di vendita italiane. Ha un testo in italiano ma con un ritornello immediato anche all’estero, e musicalmente contiene varie influenze e sensibilità internazionali. I bookmakers lo danno al sesto posto tra i favoriti. Non bisogna montarsi troppo la testa, perché l’Eurovision è imprevedibile: due anni fa sembrava che Francesco Gabbani avesse tutte le carte per vincere e arrivò da favorito, e alla fine si piazzò sesto. L’anno scorso Ermal Meta e Fabrizio Moro sembravano molto meno presentabili per la mondovisione e invece arrivarono quinti.
Gli altri che se la giocano da subito
Il grande favorito secondo i bookmakers è il 24enne olandese Duncan Laurence, che arriva dal talent The Voice of Holland e porta la canzone “Arcade”, una canzone d’amore che punta su un arrangiamento orchestrale travolgente e piuttosto efficace, pur rimanendo tutto sommato sobrio per gli standard dell’Eurovision.
Negli ultimi giorni sono salite moltissimo le quotazioni dell’australiana Kate Miller-Heidke, 37 anni, una di quelle cantanti che fanno pop con un’impostazione da musica lirica, sbalordendo un certo pubblico e annoiandone terribilmente un altro. Finora ha avuto una carriera quasi esclusivamente australiana, martedì ha cantato in cima a una gonna alta diversi metri, con una ballerina appesa a un palo che le ruotava attorno.
La Svezia va sempre forte all’Eurovision, e quest’anno si presenta con un cantante 36enne poco conosciuto all’estero: la canzone però sembra funzionare, e i bookmakers lo considerano il terzo favorito.
Un altro che è uscito rafforzato dalle semifinali è lo svizzero Luca Hänni, vincitore di una passata edizione del talent tedesco Deutschland sucht den Superstar.
San Marino ce l’ha fatta
Una sorpresa delle semifinali è stata il passaggio del turno di Serhat, un presentatore di quiz televisivi turco di 55 anni che rappresenta San Marino: se siete confusi, non siete i soli. San Marino partecipa all’Eurovision separatamente dall’Italia: è alla sua decima edizione e non porta necessariamente artisti sanmarinesi (è una pratica abbastanza comune, per gli stati più piccoli e con meno tradizione musicale). Serhat, da parte sua, ha da molti anni una parallela carriera musicale fatta di sporadiche comparse nelle classifiche dance europee. La canzone si chiama “Say Na Na Na”, e consiglia di dire “Na Na Na”.
La cattivissima canzone islandese
Chi ha attirato molte attenzioni sono gli Hatari, la band techno che rappresenta l’Islanda e che si è presentata in tenuta BDSM, urlando una canzone con un testo che parla del dilagare dell’odio in Europa.
Dove vederla
La finale dell’Eurovision sarà trasmessa in televisione da Rai Uno, a partire dalle 20.35, oppure in streaming sul servizio gratuito RaiPlay. Il commento sarà di Federico Russo e Flavio Insinna.